sabato, 7 Dicembre, 2024
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Vertice di Doha. Nulla di fatto, nuovo rinvio e negoziato in salita. Tel Aviv, Blinken incontrerà Netanyahu

Onu chiede tregua per vaccinare 640mila bambini contro poliomielite.

Non ci saranno accorti tra Israele e Hamas almeno nelle prossime ore. La trattativa, sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi – secondo fonti israeliane – proseguiranno nei prossimi giorni. Le date sono da decidere per permettere altri colloqui e quindi un nuovo vertice. I colloqui di questi giorni, come gli altri, hanno punti di divergenza sostanziali: il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto; il corridoio Netzarim attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia; il ritiro dell’esercito di Israele dalla Striscia e quindi la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani. L’incontro di Doha si è concluso con un nulla di fatto e si è spostato, come previsto, al Cairo; dove prosegue in questi giorni, ma senza la delegazione israeliana. Esasperati anche i negoziatori, che pure hanno definito i negoziati “seri e costruttivi”, ma che hanno rilasciato un comunicato dove si legge: “Non c’è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e i detenuti, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo”.

Blinken in partenza per Israele

Mentre Hamas, che tra l’altro non ha voluto partecipare ai colloqui, ha comunicato di non avere ancora un quadro chiaro dello stato in cui si trovino i negoziati, ma ha aggiunto di non aver motivo di credere che Israele stia inviando segnali positivi. “I mediatori stanno ancora parlando di colmare le lacune, ma è chiaro che la parte israeliana sta aggiungendo altre condizioni, parlando di nuove questioni” ha dichiarato il portavoce dei miliziani, Hamdan. “Credo che stiano cercando di indebolire il processo” negoziale. In particolare, Hamdan ha respinto la prospettiva che Israele mantenga il controllo della sicurezza sul corridoio di Filadelfia di Gaza, affermando che Hamas continua a chiedere un “ritiro completo” dalla Striscia, su cui aveva precedentemente ricevuto rassicurazioni dai mediatori. Se Israele trasmettesse “segnali positivi”, Hamas sarebbe disposta a partecipare ai colloqui, ma ciò non è ancora accaduto. Ieri funzionari israeliani hanno riferito che il segretario di Stato Usa Antony Blinken arriverà in Israele domenica e incontrerà Benyamin Netanyahu lunedì. L’Onu, intanto, ha chiesto una pausa di 7 giorni nei combattimenti nella Striscia di gaza per consentire la vaccinazione di 640.000 bambini contro la poliomelite.

Iran potrebbe colpire politici

La realtà è, invece, un continuo campo di battaglia. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto ai suoi colleghi britannico e francese di aspettarsi che, se l’Iran dovesse colpire Israele, gli alleati rispondano non solo come difesa, ma anche “attaccando bersagli significativi in Iran.” Un rapporto redatto da alti funzionari della sicurezza israeliana ha avvisato i ministri israeliani che Iran e Hezbollah potrebbero prendere di mira politici, ufficiali dell’esercito o alti funzionari dell’intelligence, anziché lanciare missili e droni, in risposta agli assassinii di Fuad Shukr a Beirut e Ismail Haniyeh a Teheran. Israele ha anche ordinato, con un lancio di volantini, lo sgombero di alcune zone del centro della Striscia di Gaza designate come “safe zone” umanitarie o zone di interdizione ai combattimenti, sono la zona nord di Khan Younis e la parte orientale di Deiral-Balah, in quanto da quelle zone proverrebbero lanci di razzi e di colpi di mortaio verso Israele.

Israele bombarda dal mare

L’aeronautica militare israeliana, intanto, ha colpito più di 30 obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui “edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di uomini armati e altre infrastrutture”. Gli attacchi avvengono mentre le truppe sono impegnate nelle zone meridionali di Gaza, a Rafah e Khan Younis, e nel corridoio di Netzarim, al centro della Striscia. A Khan Younis, i militari affermano di aver bombardato con l’artiglieria un’area da cui sono stati lanciati razzi contro la comunità israeliana di confine di Kissufim. Sempre a Khan Younis, i soldati della Brigata paracadutisti hanno fatto irruzione in un edificio, dove hanno trovato un nascondiglio di armi, tra cui lanciarazzi e ordigni esplosivi, afferma l’esercito. Nel frattempo, nella parte centrale di Gaza, l’esercito afferma che i riservisti della Brigata Harel hanno individuato diversi cunicoli e ucciso uomini armati utilizzando un drone. L’esercito afferma che la Marina israeliana ha anche ucciso “un certo numero di terroristi che rappresentavano una minaccia per le truppe che operavano nella Striscia di Gaza centrale”, con bombardamenti dalle sue navi.

Violenze in Cisgiordania

La Casa Bianca condanna la violenza “inaccettabile” dei coloni israeliani contro i palestinesi dopo che una persona è stata uccisa e un’altra ferita in un villaggio della Cisgiordania occupata. “Gli attacchi dei coloni violenti contro i civili palestinesi in Cisgiordania sono inaccettabili e devono cessare”, si legge in una dichiarazione rilasciata al The Times of Israel. Ma proprio ieri ci sono stati assalti ai coloni nel villaggio di Jit: una persona è morta e un’auto è stata bruciata.

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