La mostra Fellini 100. Genio immortale apre virtualmente le sue porte per una passeggiata all’interno di alcune delle sale storiche di Castel Sismondo, accompagnati dal racconto di Marco Bertozzi, uno dei due curatori, assieme ad Anna Villari, dell’esposizione ideata da Studio Azzurro, nell’ambito del progetto del Museo Internazionale Federico Fellini del Comune di Rimini.
Ad accogliere il visitatore on line (all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=mmCA7xVcPKw), una Silvia-Anita con alle spalle la cascata d’acqua della fontana di Trevi, che invita ad attraversare lo schermo dove viene proiettata la mitica scena della Dolce vita per entrare virtualmente in una esplorazione ravvicinata dell’immaginario di Federico Fellini.
Il racconto prosegue all’interno della sala dedicata al Cinema Fulgor, con protagonista la storia d’Italia raccontata in una sala cinematografica che diventa macchina del tempo e mostra, attraverso immagini dei decenni emblematici del ‘900, come Fellini si nutrisse di cinegiornali, pubblicità, documentari per mettere in scena i suoi film e come a sua volta il paesaggio televisivo del Paese fosse influenzato dalla forza creativa di Fellini. La passeggiata prosegue nella ‘Fortezza delle emozioni’ dove si incontrano i volti e i primi piani di alcuni attori che hanno accompagnato il regista nella sua opera, in una esplorazione della fotogenia del cinema felliniano.
Una carrellata fra i primi piani di Anita Ekberg, Claudia Cardinale, Paolo Villaggio, Leopoldo Trieste, Roberto Benigni… che ci accompagna nella costruzione della grande mitologia del cinema del ‘900 e che si conclude con lo sguardo di Giulietta Masina al termine delle Notti di Cabiria. La passeggiata virtuale prosegue fra i materiali originali costituiti da disegni, costumi, documenti, manoscritti, come il quaderno di appunti su cui Nino Rota annotava le intuizioni e le idee che venivano dalla sua collaborazione con Fellini. Si entra così nella sala dove sono esposti gli abiti della sfilata della moda ecclesiastica del film Roma e i costumi del film
Il Casanova, per i quali il costumista e scenografo Danilo Donati ha ottenuto il premio Oscar. Infine si entra nella sala dedicata a uno dei più grandi libri d’artista del ‘900, la stanza dedicata al Libro dei Sogni, dove il regista annotava la sua attività onirica attraverso disegni e appunti, un libro che inizia a patire dal suo incontro con lo psicoanalista junghiano Ernst Bernhard.