sabato, 15 Giugno, 2024
Attualità

Pentagono: arma spaziale russa antisatelliti. Il Cremlino: fake news

Mosca avanza sul campo di battaglia

L’Ucraina ha urgente bisogno di armi. Le chiede il Presidente Zelensky. Servono “per distruggere il nemico, frenare la pressione russa e ottenere i risultati necessari per l’Ucraina.”

“Le armi necessarie – scrive Zelensky sui social – devono essere nelle mani dei nostri soldati il più presto possibile e funzionanti. Solo così potremo garantire il risultato in Ucraina, ciò di cui tutti abbiamo bisogno”. Da Mosca smentita la proposta che proverrebbe dal ministero della Difesa, in circolazione da qualche giorno, di modificare i confini marittimi nel Mar Baltico con Finlandia e Lituania e definizione di “fake news” per la notizia arrivata dal Pentagono, secondo la quale la Russia ha lanciato in orbita un’arma spaziale vicino a un satellite americano, in grado di distruggerlo.

Non è la prima volta che la Russia lancia un’arma spaziale, in grado di disattivare o distruggere satelliti e l’ultimo episodio simile risale al 2022, ha ribadito l’ambasciatore americano Robert Wood. Altra notizia non avvalorata da prove arriva da Londra: il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha accusato la Cina di fornire o di prepararsi a fornire alla Russia aiuti militari letali da impiegare nella sua guerra contro l’Ucraina, assicurando che l’intelligence militare del Regno Unito e quella statunitense ne hanno le prove ma che, finora, non sono state mostrate.

Nuove armi distruttive

E mentre in Occidente ci si imbottisce di fake news e una miriadi di notizie incontrollate e incontrollabili, le forze russe avanzano sul terreno di battaglia conquistando villaggi e piegando i soldati ucraini. Ieri è stata vista in azione una nuova bomba da una tonnellata e mezzo lanciata contro un condominio che è stato letteralmente polverizzato. Si tratta delle Odab-1500; sono le ultime armi introdotte nell’arsenale di Mosca dotate di piccole ali e di un sistema di guida che permettono di sganciarle a una distanza di circa venti chilometri. Difficili da intercettare. Contengono un esplosivo che si chiama “fuel air” e crea un calore elevatissimo e un’onda d’urto con una pressione tale da uccidere anche chi si trova in postazioni fortificate. La corsa all’arma sempre più efficiente vale anche per l’Ucraina che ha equipaggiato alcuni dei suoi droni navali “Sea Baby” con sistemi multipli di lancio di razzi e li ha utilizzati per sparare contro le posizioni russe in combattimento. Kiev, che non dispone più di navi da guerra significative nella sua flotta, ha utilizzato droni navali senza equipaggio e imbottiti di esplosivo per avvicinarsi alle navi da guerra russe nel Mar Nero, facendoli esplodere al momento dell’impatto.

La guerra finanziaria

Per la guerra finanziaria, invece, il governo svedese ha annunciato che fornirà all’Ucraina un sostegno militare del valore di 2,3 miliardi di dollari all’anno (7 miliardi di dollari in totale) nell’ambito di un nuovo quadro di sostegno triennale. Gli aiuti militari nel periodo 2024-2026 potrebbero assumere la forma di donazioni di attrezzature, nonché di contributi finanziari e di sostegno per l’approvvigionamento di materiali per la difesa. Riguardo i beni congelati russi in Europa e Stati Uniti, la Russia ha reso noto che considererebbe il sequestro dei proventi dei suoi beni congelati nell’Unione europea come una violazione di tutte le norme del sistema economico globale. Su questo tema gli ambasciatori dei 27 presso l’Ue hanno avuto una nuova discussione ma dal giro di tavolo “emerge chiaramente che le posizioni sono ancora molto distanti tra loro” e che serviranno “settimane di lavoro prima di arrivare a un’intesa.” Il governo tedesco ha reagito con cautela all’iniziativa statunitense di utilizzare i beni congelati russi: “la nostra posizione rimane: si tratta del reddito derivante dai beni congelati. Non si tratta dei beni in sé”, ha dichiarato il portavoce del governo Steffen Hebestreit.

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