martedì, 30 Aprile, 2024
Economia

125 mld di aiuti Ue, ma le Regioni lontane dai parametri europei

Il monito della Cgia di Mestre

Nei vent’anni trascorsi dai tre cicli di programmazione della politica di coesione europea, l’Italia ha ricevuto un considerevole finanziamento da Bruxelles, pari a 125 miliardi di euro su un totale di 970 miliardi investiti nell’intera Ue. Ma nonostante questo ingente flusso di risorse, il Paese ha registrato un aumento delle disparità territoriali, un risultato contrario alle aspettative.

L’incremento

Secondo l’Istituto nazionale di statistica l’Italia è l’unico tra i principali Paesi europei ad aver visto un incremento, seppur minimo, delle disuguaglianze territoriali rispetto alla media dell’Unione Europea nel periodo considerato. Si tratta di un dato preoccupante segnalato anche dall’Ufficio Studi della Cgia.

Fenomeno negativo

Cosa ha causato questo fenomeno negativo nel contesto italiano? Una serie di fattori critici emerge dall’analisi. Innanzitutto, la bassa qualità dei progetti presentati ha impedito il pieno sfruttamento delle risorse disponibili. Le inefficienze burocratiche e la mancanza di competenze, soprattutto nelle Amministrazioni regionali del Mezzogiorno, hanno ostacolato l’efficace utilizzo dei finanziamenti.

Tempi lunghi

Inoltre, i tempi lunghi e spesso eccessivi per la realizzazione delle opere pubbliche hanno contribuito a vanificare gli sforzi di investimento. Secondo la Banca d’Italia, il tempo medio per portare a termine un’opera pubblica in Italia è di quasi cinque anni, con casi in cui il processo si prolunga fino a undici anni per investimenti significativi. Queste tempistiche dilatate compromettono l’impatto positivo degli investimenti sull’economia e sulla qualità della vita dei territori coinvolti.

Divario economico

Non solo le disuguaglianze tra regioni hanno registrato un peggioramento, ma anche quelle interne all’Italia tra Nord e Sud si sono amplificate nel corso degli anni. Questo divario economico persistente è ulteriormente alimentato dall’inefficienza della Pubblica amministrazione, secondo uno studio dell’OcSe. L’Organizzazione ha evidenziato che l’efficienza amministrativa è direttamente correlata alla produttività delle imprese private, con le regioni settentrionali, dove l’Amministrazione pubblica è più efficiente, che registrano livelli di produttività più elevati rispetto al Sud.

Il futuro

In sintesi per la Cgia solo attraverso un miglioramento dell’efficienza amministrativa, una selezione più accurata dei progetti e una riduzione dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche, il Paese potrà invertire il trend negativo e ottenere un uso ottimale dei finanziamenti disponibili per favorire lo sviluppo economico e sociale in tutte le sue regioni.

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