La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nel corso di una riunione che si è tenuta nelle scorse settimane aveva chiesto un resoconto specifico sullo stato di attuazione dei progetti Pnrr che vedono come soggetto attuatore la Regione stessa. L’indagine, inviata alla presidente, è stata effettuata dalla Direzione Coordinamento Pnrr, diretta da Luca Federici, in collaborazione con le altre Direzioni e strutture regionali che gestiscono e/o rendicontano gli investimenti Pnrr. Nel documento fornito emerge come non vi siano particolari criticità nei progetti in questione e che la loro messa a terra procede secondo il cronoprogramma prestabilito, fatto questo che conferma come la gestione del Pnrr Umbria sia stata, dalla fase progettuale, a quella di intercettamento fondi a quella attuativa un esempio di buona pratica del Governo regionale.
Dai cofinanziamenti nazionali al Pnc
In totale l’Umbria ha ad oggi intercettato Fondi per oltre 5,5 miliardi. Comprendono il Pnrr (oltre 3,6 mld), i cofinanziamenti nazionali/regionali (1,3 mld), il Pnc (vale a dire le ulteriori risorse stanziate dai Ministeri per raggiungere gli obiettivi Pnrr) e il Pnc area Sisma (per un totale di 450 mln) e il Pnrr Sanità (106 milioni). La maggior parte di tali fondi, nella misura del 90% del totale, vengono assorbiti da 30 grandi opere per circa 3,5 mld, mentre per i progetti Pnrr, Pnc e Pnc area sisma la Regione dell’Umbria appare come soggetto attuatore per un importo di 360 milioni, ai quali si aggiungono i progetti Pnrr Sanità che fanno salire il totale a poco meno di 470 mln. Gli Enti locali umbri, infine, sono attuatori progetti Pnrr per circa mezzo miliardo. L’impatto delle sole opere Pnrr regionali possa portare una crescita del prodotto interno lordo regionale. Da uno studio AUR, infatti, si evidenzia come, pur utilizzando un approccio cautelativo, il Pnrr possa influire sul Pil per +1,1% l’anno dal 2024 al 2026 e possa portare occupazione per circa 5.300 nuovi assunti l’anno.