domenica, 28 Aprile, 2024
Agroalimentare

Coldiretti e Confagricoltura, no alla Ue di tenere parte dei terreni incolti improduttivi

Il 26 febbraio a Bruxelles ancora proposte degli agricoltori

I trattori in giro a protestare per le strade d’Europa hanno un po’ rallentato, ma i motivi di protesta non sono svaniti. Ora si riaccende la questione dei terreni incolti. “Nonostante i miglioramenti ottenuti rispetto alla proposta iniziale, il provvedimento licenziato dalla Commissione non risponde alle esigenze degli agricoltori italiani”. È critica la valutazione espressa da Confagricoltura in merito al regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Ue, sulla deroga all’obbligo di mantenere parte dei terreni agricoli incolti o improduttivi. Così come anche Cia e Coldiretti ritengono che l’obbligo sia da considerarsi “assurdo” soprattutto in in un momento in cui è fondamentale garantire la sovranità alimentare, favorendo le importazioni dall’estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei.

Misura insoddisfacente

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, ha detto che “la Commissione ha previsto una lista eccessiva di condizioni, che riducono fortemente l’efficacia della misura. Ciò è dimostrato anche dal voto contrario della delegazione italiana. Il nostro obiettivo è quello di eliminare l’obbligo della destinazione non produttiva dei terreni dalla normativa in vigore sulla Pac, ma è necessaria una proposta legislativa della Commissione che sarebbe impossibile approvare prima della conclusione della legislatura europea”.

La misura, secondo Confagricoltura, è “insoddisfacente” e gli agricoltori annunciano le loro proposte alla Commissione in vista della presentazione del “pacchetto” sulla semplificazione che sarà licenziato per la riunione del Consiglio Agricoltura in programma il 26 febbraio, a Bruxelles.

Manifestazione il 26 a Bruxelles

Tra le richieste ci sono anche la deroga agli aiuti di statocon un framework dedicato da usare anche per la moratoria sui debiti; l’incremento delle risorse per la Pac anche in prospettiva futura, la ridiscussione in parlamento della direttiva Ied sulle emissioni industriali, la semplificazione dell’etichetta per il vino tramite Qr code, la sospensione dell’accordo Mercosur, la cancellazione del lupo come specie protetta. Il direttore Roberto Bianco ha annunciato che “Coldiretti il 26 febbraio manifesterà a Bruxelles per ottenere risposte rispetto alle esigenze degli agricoltori italiani, in occasione della presentazione della nuova proposta sulla Pac”.

Pac inadeguata

Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani ha dichiarato che “in Europa l’agricoltura deve essere considerata una risorsa e non un male. Dobbiamo modificare al più presto la Pac, che si è dimostrata del tutto inadeguata. Reputo essenziale la proroga alla deroga del 4% per l’incolto, con periodicità triennale e senza vincoli ambientali legati alle scelte produttive dell’azienda.” Fini ha spiegato che “in questo modo non si può programmare la produzione” ed è “assurdo ridurre le produzione se già il clima ci costringe a defalcarle. Non abbiamo bisogno di questi inutili provvedimenti”.

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