martedì, 30 Aprile, 2024
Società

Assoterziario Confesercenti: “Il Terziario archivia la crisi: in sei anni +185mila società di capitali”

Il panorama imprenditoriale italiano nel settore terziario sta vivendo una fase di trasformazione significativa, caratterizzata da un aumento delle imprese strutturate e da sfide sempre più complesse legate alla digitalizzazione e alla competitività sul mercato globale. Secondo il II Rapporto sul Terziario curato da Assoterziario Confesercenti, tra il 2017 e il 2023 si è assistito a una crescita delle società di capitali di circa 185.000 unità, mentre sono diminuite le ditte individuali (-85.000) e le società di persone (-84.000). Questo trend evidenzia un progressivo consolidamento del sistema imprenditoriale, ma anche le difficoltà incontrate dalle imprese di minori dimensioni, che hanno sofferto sia l’impatto economico della pandemia sia la mancanza di innovazione tecnologica.

Il terziario rappresenta oltre il 60% del totale delle attività economiche italiane, con il commercio che costituisce il comparto più consistente, seguito dalle attività di alloggio e ristorazione, dalle attività immobiliari e professionali, e dai servizi di noleggio e trasporto.

Contrazione nel 2023

Nonostante il peso economico del terziario, il settore ha subito una contrazione nel 2023, con circa 9.000 imprese in meno rispetto all’anno precedente. Questa diminuzione è stata particolarmente evidente nel commercio e nelle attività di ristorazione, settori che hanno registrato un calo significativo delle nuove iscrizioni di imprese. Mentre il fatturato nel settore dei servizi è cresciuto del 18,1% tra il 2017 e il 2022, trainato principalmente dalle attività legate al turismo e ai trasporti, le piccole imprese del commercio tradizionale hanno dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui l’aumento dell’inflazione, la concorrenza del commercio online e i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori.

Il Presidente di Assoterziario, Nico Gronchi, ha commentato la complessa situazione del settore, evidenziando come le Pmi del terziario abbiano subito un impatto significativo dall’aumento dei tassi di interesse e dalla riduzione degli investimenti e dei consumi. In particolare, le piccole imprese commerciali stanno vivendo una crisi che mette a rischio la loro sopravvivenza e che potrebbe avere ripercussioni negative sul tessuto urbano e sulle comunità locali.

Gronchi ha sottolineato l’importanza di interventi mirati a sostenere le attività economiche cittadine e a garantire condizioni di concorrenza equa, specialmente in un contesto in cui le attività online stanno guadagnando sempre più terreno. L’innovazione digitale è diventata un elemento cruciale per la sopravvivenza e la crescita delle imprese, ma le Pmi italiane devono ancora compiere progressi significativi nella digitalizzazione dei processi e nell’adozione delle tecnologie innovative.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Edilizia, cessione dei crediti nuovo allarme. Cna: 8 mld nei cassetti fiscali. Misure efficaci dopo 11 cambi di norme

Marco Santarelli

Le vignette di Alex

Alex Di Gregorio

“Patto di Stabilità, pazienza e chiarezza Ue: si voti sempre più a maggioranza”

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.