venerdì, 3 Maggio, 2024
Attualità

Utilizzo dei social: il 75% dei giovani utenti ha confrontato il proprio corpo con quello degli influencer

“Il 44% dei ragazzi tra i 9 e i 19 è iscritto a ben tre social network; il 73% li usa soprattutto per guardare i contenuti altrui; il 34% ha creato profili ‘fake’ per fare nuove conoscenze senza mostrare la propria identità”. È ciò che segnala un’indagine promossa dall’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo) in collaborazione con Skuola.net, che ha coinvolto un campione di 1.668 giovani tra i 9 e 19 anni, per indagare il rapporto che hanno i ragazzi con le piattaforme social e il tipo di utilizzo che ne fanno. Quasi la metà del campione è risultato iscritto contemporaneamente a più canali social come Instagram, TikTok e YouTube e ha riferito di utilizzarli quotidianamente e intensamente in media fino a tre ore al giorno. Inoltre, il 75% dei giovani utenti intervistati ha dichiarato di aver confrontato almeno una volta il proprio corpo con quello degli influencer, un confronto che ha comportato per il 46% il cambiamento delle proprie abitudini alimentari.

Molto intenso, ma solo in apparenza

“Perché l’utilizzo che ne fanno è molto passivo e molto poco attivo. Quanto basta, però, per essere fuorviati, spinti verso comportamenti sbagliati e, nei casi più gravi, con riflessi negativi sulla psiche” segnala l’indagine dell’Associazione Nazionale Di.Te. Tra i principali motivi di utilizzo che spingono i giovani a ricorrere così tanto dei social, il 73% dei rispondenti ha dichiarato “per guardare contenuti altrui”. Appena il 6% dei giovani intervistati, invece, ha risposto di “pubblicare ogni giorno dei contenuti”. Inoltre, il 6% degli over 13 ha detto di essersi cancellato dai social poiché “ci passava troppo tempo”. Mentre per i più piccoli, probabilmente iscritti aggirando le regole sui limiti d’età, un ruolo fondamentale sembrano averlo i genitori, visto che il 50% di quanti avevano un profilo è stato poi costretto a cancellarsi dietro espresso divieto di un famigliare. E circa il 65% del campione, ha dichiarato di essersi dotato di un profilo falso “per farsi vedere il meno possibile”.

Indice di dipendenza tecnologica

“Che gli adolescenti facciano fatica a limitare il tempo trascorso sui social media potrebbe essere indice di una potenziale dipendenza tecnologica – ha affermato Giuseppe Lavenia, psicologo, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te -. Questo aspetto, spesso sottovalutato – ha spiegato – richiede una maggiore attenzione e comprensione da parte di tutti, per prevenire conseguenze a lungo termine sulla salute mentale. Più che vietare l’uso, però, dovremmo indirizzare i nostri ragazzi verso una maggiore consapevolezza, attraverso l’educazione digitale. Che, visto il trend, dovrebbe diventare motivo di insegnamento già nell’età dell’infanzia nelle scuole”. Questo permetterebbe anche di valutare meglio le fonti da cui si ottengono le notizie dato che, per il 27% degli adolescenti, i social sono anche il mezzo per tenersi informati sull’attualità.

Un modello di riferimento

Un preoccupante aspetto che emerge dal sondaggio è che “il 75% dei giovani utenti delle piattaforme ha confrontato il proprio corpo con quello degli influencer o di altre persone che seguono con regolarità”. Tra questi, “il 46% ha ammesso che il confronto ha influito sull’immagine di sé ed è stato motivo di una variazione nel proprio comportamento alimentare”. E riguardo all’immagine corporea, il 65% degli intervistati ha dichiarato di non averne parlato con nessuno (di come percepisce il proprio corpo) e del perché ha adottato cambiamenti nello stile alimentare. Il 31%, infine, ha riferito di aver provato diete o allenamenti proposti dagli influencer. A tal riguardo Giuseppe Lavenia ha sottolineato: “Se i modelli dei giovani sono gli influencer, vuol dire che non ci sono più tanti modelli così forti nella vita offline. Inoltre, questa tendenza non solo distorce la percezione della realtà ma alimenta anche una costante insoddisfazione e una potenziale insicurezza nell’immagine di sé, con tutte le conseguenze che ne possono derivare sul benessere psicologico dei giovani, già parecchio provato dagli eventi degli ultimi anni e sulle loro relazioni future”.

Effetti distorti sulla realtà

Alla domanda “Credi che l’uso dei social possa contribuire al benessere mentale, oppure pensi che possa solo danneggiarlo” l’81% degli intervistati, tra i 9 e 14 anni, ha dichiarato che ciò dipende “dall’uso che se ne fa”, ma il 20% ha risposto, senza dubbio alcuno, che l’uso dei social comprometterebbe il benessere mentale delle persone. Forse anche per questo, come si rileva dai risultati dello studio, circa il 40% dei giovani “evitare di uscire di casa”: secondo gli esperti, probabilmente, dopo aver visto i modelli sui social, la maggior parte dei giovani si sente a disagio con il proprio corpo. “L’ambiente digitale, seppur virtuale, ha effetti reali e profondi sul benessere psicologico dei giovani – evidenza lo psicoterapeuta. È nostro compito degli adulti e della società in generale – suggerisce Lavenia – aiutare i ragazzi a navigare in questi spazi digitali in modo più sicuro ed efficace, promuovendo allo stesso tempo un’autostima solida e resiliente”.

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