La Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu), in collaborazione con BirdLife International e esperti nazionali e internazionali, ha presentato uno studio dettagliato intitolato ‘Sensitivity mapping for Renewable Energy in Italy’. L’obiettivo dello studio è identificare le aree terrestri e marine sensibili per gli uccelli rispetto alla realizzazione di fornendo così una base scientifica per la pianificazione delle future installazioni. L’annuncio è giunto alla vigilia della fase in cui le regioni italiane dovranno individuare le aree idonee e non idonee per gli impianti eolici a terra (onshore) e a mare (offshore). Con l’aumento previsto delle energie rinnovabili, in particolare dell’eolico, secondo Fit for 55, Repower Eu e il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), è diventato cruciale pianificare la realizzazione degli impianti con attenzione, considerando l’incremento dell’eolico offshore. Fino a oggi, la pianificazione scientifica è stata assente, causando danni significativi ad aree naturali e specie, specialmente agli uccelli.
Requisito normativo
Secondo la Lipu, la pianificazione attenta è anche un requisito normativo, in linea con il Green Deal europeo, la Strategia europea sulla biodiversità per il 2030 e la Direttiva Red II, che sottolineano la necessità di minimizzare gli impatti sulla fauna e sulla flora durante la transizione energetica, scegliendo le aree più adatte per affrontare questi impatti. Lo studio della Lipu si basa su una metodologia sviluppata da BirdLife International, utilizzando anche i dati forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per l’ambiente marino. La ricerca si è concentrata su 44 specie di uccelli sensibili per gli impianti onshore e 26 per quelli offshore, valutando il rischio di impatti diretti (come le collisioni) e indiretti causati dagli impianti eolici. Attraverso l’analisi della distribuzione geografica di queste specie, il lavoro ha identificato le aree sensibili in Italia, suddivise in celle di 25 chilometri quadrati. L’analisi del grado di naturalità di queste celle ha contribuito a delineare la sensibilità del territorio italiano, offrendo indicazioni chiave per lo sviluppo di futuri impianti eolici che mirano a essere meno impattanti sulla fauna. Alessandro Polinori, presidente della Lipu, ha dichiarato che questo studio intende sottolineare il principio che pianificare per una maggiore sostenibilità dell’eolico è non solo possibile, ma anche indispensabile. Ha sottolineato l’importanza di voltare pagina rispetto alla storia passata dell’eolico in Italia, caratterizzata da assenza di pianificazione, mancanza di connessione tra questioni climatiche e conservazione della biodiversità e conflitti sociali.