sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Il Papa mette nel mirino le teorie gender e l’utero in affitto

“La maternità surrogata pratica deprecabile”

Utero in affitto? No, grazie. Ha usato parole come fendenti il Papa su un tema su cui la Chiesa non ammette discussioni. E Francesco ha ribadito questo concetto ieri in occasione dell’udienza con il Corpo Diplomatico accreditato in Vaticano, parlando dell’importanza del rispetto dei diritti umani come fondamenti essenziali per la costruzione di un mondo pacifico.

Durante il suo discorso, il Pontefice ha affrontato temi alquanto delicati, esprimendo il suo disappunto per pratiche controverse. Il Santo Padre ha iniziato il suo messaggio richiamando il dovere di rispettare la vita umana in ogni fase, affermando categoricamente che “la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio”. Il suo richiamo alla sacralità della vita sin dall’inizio ha sottolineato l’importanza di proteggere ogni essere umano, dalla concezione fino alla morte naturale.

Un punto su cui il Vescovo di Roma ha posto particolare enfasi è la condanna della pratica della maternità surrogata. Definendola deprecabile, ha sottolineato il grave danno alla dignità della donna e del figlio, evidenziando che tale pratica è basata sullo sfruttamento delle necessità materiali della madre. Il Papa ha affermato con chiarezza che “un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto”, auspicando un impegno globale per vietare universalmente questa pratica.

Diritti umani

Il discorso del Pontefice si è esteso anche alla questione dei diritti umani, richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel suo 75esimo anniversario. Francesco ha sottolineato l’importanza di rispettare i principi razionalmente evidenti e comunemente accettati in questo documento, criticando nel contempo i tentativi recenti di introdurre nuovi diritti non pienamente consistenti e non sempre accettabili.

Il Papa ha evidenziato il pericolo delle colonizzazioni ideologiche, citando la teoria del gender come esempio principale. Ha sottolineato che tali idee minacciano di cancellare le differenze tra le persone, affermando che “è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali”. Questa critica è stata accompagnata dalla dichiarazione che tali colonizzazioni ideologiche non favoriscono la pace, ma causano ferite e divisioni tra gli Stati.

Antisemitismo da combattere

Nel corso dell’incontro con il Corpo Diplomatico, Francesco ha poi invitato a puntare sull’educazione alla fraternità e all’accoglienza dell’altro come strumento efficace per combattere l’antisemitismo e proteggere i 360 milioni di cristiani nel mondo vittime di violenze e discriminazioni. Il discorso del Pontefice ha toccato anche il tema delle persecuzioni religiose, definendole una piaga da sradicare.

Migrazione da regolamentare

Altro tema toccato, quello della migrazione che “deve essere regolamentata per accogliere le persone bisognose”. E su questo argomento il Papa si è detto soddisfatto dell’impegno dell’Unione europea “a ricercare una soluzione comune mediante l’adozione del nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, pur rilevandone alcuni limiti, specialmente per ciò che concerne il riconoscimento del diritto d’asilo e per il pericolo di detenzioni arbitrarie”. Un passaggio il Vescovo di Roma lo ha fatto anche sui danni climatici, promuovendo l’adozione del documento finale alla COP28: “Auspico che quanto deciso a Dubai porti a una decisa accelerazione della transizione ecologica, attraverso forme che trovino realizzazione in quattro campi: l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, l’eliminazione dei combustibili fossili; l’educazione a stili di vita meno dipendenti da questi ultimi”.

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