giovedì, 2 Maggio, 2024
Ambiente

Comunità energetiche: Ue approva i 5,7 miliardi di incentivi

Secondo una analisi dell’IEA, l’International Energy Agency intergovernativa, le comunità energetiche, migliorando la qualità della vita degli individui e introducendo comportamenti più consapevoli e orientati alla sostenibilità, rappresenteranno la chiave di volta della transizione energetica. Dello stesso avviso sembrerebbe essere anche la Commissione Europea che considera i contributi del PNRR e l’incentivo in tariffa, previsti dal Governo Meloni per diffondere le comunità energetiche rinnovabili (CER) in tutta Italia, per un totale di 5,7 miliardi, aiuti di Stato che migliorano l’ambiente. La Commissione europea, infatti, ha appena dato il via libera all’atteso decreto da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetiche (MASE), che dovrà definire la cornice normativa delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

La strategia italiana prevede un piano di aiuti alle comunità energetiche di 3,5 miliardi di euro per un incentivo in tariffa, che sarà finanziato con un prelievo sulle bollette elettriche di tutti gli utenti, per garantire per 20 anni alle comunità una tariffa elettrica vantaggiosa, cui si aggiunge un secondo stanziamento, di 2,2 miliardi, che arriva dal Pnrr, come contributo a fondo perduto per finanziare fino al 40% i progetti per la costruzione degli impianti di CER in Comuni con meno di 5mila abitanti. La potenza dei singoli impianti non potrà, però, superare 1 megawatt.

Già nel 212, il Vice Direttore Esecutivo della IEA, nel corso di un meeting a Fukushima, proprio a ridosso dell’incidente nucleare che aveva colpito il Giappone, aveva dichiarato quanto sia fondamentale implementare a livello globale lo sviluppo delle smart communities, che dovrebbero svolgere un ruolo sempre più importante in tutto il mondo. Le comunità energetiche, un gruppo di soggetti che si organizzano per produrre e condividere localmente l’energia prodotta da fonti rinnovabili, stanno dimostrando chiari benefici a livello globale nell’adozione di tecnologie rinnovabili, nell’ottimizzazione dell’efficienza, nel sostegno a un approvvigionamento elettrico affidabile, nella riduzione dei costi energetici e nella generazione di opportunità di lavoro. Rispondendo alla crescente necessità di accelerare il processo di decarbonizzazione e affrontare gli impatti della crisi energetica sulle famiglie e sulle aziende, le comunità energetiche locali possono contribuire a risolvere le diverse sfide che i sistemi energetici devono urgentemente affrontare, quali le perdite di energia, il sovraccarico delle reti e la necessità di gestire l’aumento dei picchi di domanda.

L’IEA ha calcolato che circa una giga-tonnellata di anidride carbonica viene emessa a causa delle perdite nelle reti, rappresentando circa il 3% delle attuali emissioni globali di CO2 legate all’energia. Producendo e condividendo energia attraverso le comunità locali si possono ridurre significativamente queste perdite e di conseguenza migliorare l’efficienza energetica. Ad esempio, nel Nord di Perth (Australia) una batteria condivisa da 119 famiglie ha portato a risparmi collettivi molto elevati, contribuendo ad alleviare il carico sulla rete nazionale e consentendo una riduzione dell’85% del consumo di elettricità nelle ore di punta. Un altro esempio, questa volta tutto italiano, è rappresentato dalla comunità energetica di Magliano Alpi in Piemonte, che ha sviluppato strumenti per generare e condividere elettricità, permettendo alla comunità di utilizzare in modo più efficace i propri sistemi solari fotovoltaici e coprire il 35% del proprio fabbisogno di elettricità.

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