sabato, 4 Maggio, 2024
Società

La gestione dei rifiuti urbani e speciali crea valore per l’Italia

“Il settore dei rifiuti in Italia è a tutti gli effetti una componente essenziale del sistema economico e industriale del Paese, in grado di contribuire alla sostenibilità ambientale, alla salute, allo sviluppo economico e al progresso sociale”. Questo è quanto emerso durante la presentazione del “WAS Report 2023”, rapporto dedicato all’industria italiana della gestione dei rifiuti, che analizza i dati dei player della raccolta, trattamento, smaltimento e selezione, presentato il 30 novembre a Roma da Althesys, in occasione del convegno “La gestione dei rifiuti crea valore per l’Italia”.

I principali dati

Il settore della raccolta e trattamento dei rifiuti urbani e speciali in Italia registra infatti un valore della produzione 2022 di 18,2 miliardi di euro, in aumento del 10,5% sull’anno precedente, generando 27,2 miliardi di euro di valore condiviso. Ciò significa che per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle aziende di gestione rifiuti, se ne generano 3,4 di ricadute economiche per tutto il Paese. Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, società specializzata nella ricerca economica, ha affermato: “Il WAS Report offre il quadro di un’industria italiana della gestione dei rifiuti che continua a trasformarsi sotto l’impulso dell’innovazione, generando simbiosi industriali inedite e convergenze waste-energy, anche sulla spinta dei finanziamenti del PNRR. Come dimostrano anche i dati sul valore condiviso, il comparto dei rifiuti è una componente essenziale del nostro Paese”.

Il valore condiviso

Il settore dei rifiuti non solo è un servizio pubblico essenziale, ma è anche dotato della capacità di produrre e distribuire ricchezza, benessere e occupazione, comprendendo, in una visione ampia, anche gli impatti sociali, ambientali, sulla salute e sulla sicurezza. “È stato calcolato che la catena del valore del comparto della gestione rifiuti comprende 9,1 miliardi di ricadute dirette, date dal valore aggiunto e dal contributo fiscale delle imprese del settore; – ha spiegato l’economista, aggiungendo – 8,45 miliardi di ricadute indirette, ossia il valore creato dai fornitori; 9,6 miliardi di ricadute indotte, grazie all’effetto leva sul sistema industriale prodotto con il recupero di materie prime seconde ed energia. Il rapporto tra valore aggiunto del settore della gestione dei rifiuti e il valore condiviso creato per l’intero sistema economico è circa 3,4. Significa che per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle aziende di gestione rifiuti, se ne generano 3,4 di ricadute per tutto il Paese. Sussiste, dunque, una forte integrazione tra sistema socio-economico e comparto della gestione dei rifiuti”.

Lo scenario

Dal WAS Report 2023 emerge: “Il 92% del fatturato coinvolge 104 aziende della raccolta e trattamento, che hanno servito circa 4.411 Comuni, pari al 56% delle municipalità italiane e 44 milioni di abitanti, equivalenti al 75% della popolazione. Il 61% degli operatori ha proprietà pubblica, il 22% mista e il 13% privata”. Infine, “il restante 4% è rappresentato da aziende quotate che comprendono le tre grandi multiutility (A2A, Iren, Hera); queste aziende costituiscono più di un terzo del volume della produzione, servendo più di 870 Comuni e 11 milioni di abitanti. Relativamente ai rifiuti speciali, il rapporto mostra un comparto in crescita, tuttavia ancora frammentato “con i piccoli operatori specializzati e le piccole-medie imprese diversificate che sono l’82% del totale. I grandi gruppi sono appena il 5%, ma generano il 33% del valore della produzione”.

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