domenica, 5 Maggio, 2024
Lavoro

Rischio di esodo massivo di infermieri italiani verso Riad. L’Amsi: “In 500 hanno chiesto informazioni”

“Chiedono a gran voce di andare via dall’Italia, sono stanchi e logorati, molti di loro non hanno più tempo da dedicare alle proprie famiglie e in tantissimi soffrono della sindrome di Burnout (legata allo stress da lavoro), come denunciato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Questo è ciò che emerge dal report dell’Amsi, Associazione medici stranieri in Italia che, con il suo Presidente e componente del direttivo Fnomceo, Foad Aodi, aggiorna periodicamente ‘Nursing Up’, Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della Funzione, su quanto sta accadendo nel loro contesto di riferimento. Secondo Amsi, sono più di 500 gli infermieri che, da maggio, hanno mostrato interesse per abbandonare la sanità italiana, di fronte a proposte economiche, come quella araba, che arrivano anche a 5mila euro al mese.

Una vera e propria “campagna acquisti”

Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up dichiara: “Da 3500 a 5mila euro al mese di stipendio, totalmente esentasse. Alloggi e bollette gratuiti, benefit economici extra, un volo pagato all’anno e un solido percorso di integrazione culturale su cui contare, anche a supporto delle proprie famiglie. L’Arabia Saudita sta mettendo in atto una vera e propria ricostruzione del proprio sistema sanitario. Entro il 2030 in Arabia Saudita serviranno, infatti, secondo i dati nazionali, 44 mila medici e 88 mila infermieri, in seguito alla crescita della popolazione e all’avanzamento dell’età, quindi è partita una vera e propria “campagna acquisti”.

Necessaria una concreta revisione degli stipendi

AMSI riferisce che, anche a loro, solo nell’ultimo mese, sono arrivate ulteriori 250 richieste di informazioni da parte di professionisti della sanità per lasciare l’Italia. “I nostri infermieri – afferma De Palma – rappresentano l’eccellenza assoluta. Le competenze di cui sono titolari, l’empatia e l’approccio olistico alla persona fanno sempre di più la differenza agli occhi di paesi come l’Arabia Saudita. Da quando il Consiglio dei Ministri, lo scorso 16 ottobre, ha enunciato le cifre della Manovra Sanità, non abbiamo smesso un solo istante di sollecitare questo Governo a rivelare quali saranno le somme reali del nuovo contratto destinate ai professionisti dell’area non medica. È palese che senza una concreta revisione degli stipendi, non saremo in grado di arginare la fuga di infermieri e di professionisti dell’assistenza”.

Firmata alleanza tra Nursing Up e AMSI

Nursing Up ha sottoscritto un importante documento con l’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), con l’Unione medica euro mediterranea (Umem), con il Movimento Internazionale Transculturale Interprofessionale Uniti per Unire, con la Scuola Internazionale multilingue Unione per l’Italia. Il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma spiega: “L’intento condiviso, è quello di dare vita ad una proficua collaborazione inter associativa, su punti di reciproco interesse, che possa rappresentare non solo il viatico per solide iniziative congiunte, ma che, soprattutto, sia di monito, una volta per tutte, e per quanto ci riguarda, ad una politica che sembra non avere compreso ancora la gravità di una emorragia di infermieri e medici che rischia di diventare insanabile e di quanto sia ormai diventata indispensabile la lotta contro qualsiasi tipo di politica divisiva, o di eccessiva differenziazione dei trattamenti economici tra differenti categorie professionali. È necessaria – chiarisce De Palma – una reale valorizzazione delle professioni sanitarie assistenziali ex legge 43/2006, attraverso la promozione ed individuazione di strumenti, metodi e modelli contrattuali ed organizzativi analoghi a quelli utilizzati per la dirigenza medica”.

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