mercoledì, 1 Maggio, 2024
Esteri

Tajani a Riad con grandi imprese. Cooperazione e stabilità dell’area

Energia, infrastrutture, agroindustria, turismo e innovazione, di questo sta parlando il ministro degli Esteri Tajani in Arabia Saudita con il ministro degli investimenti Khalid AlFalih. Investimenti verso l’Italia in tutti quei settori potrebbero arrivare alla fine di questo vertice di Riad (metropolitana realizzata con il contributo dell’italiana WeBuild) che segue quello di Milano dove i due paesi si erano accordati per la promozione di finanziamenti e attività comuni. “Vogliono essere presenti nel nostro territorio nazionale e accoglierci in questo Paese, non dobbiamo perdere questa opportunità ed essere più presenti”, ha spiegato Tajani parlando di “Saudi Vision 2030” che rappresenta un’occasione “storica” anche per l’Italia.

Meno dipendenza dal petrolio

Saudi Vision 2030 è un programma strategico promosso dal regno dell’Arabia Saudita che ha l’obiettivo di diversificare l’economia e renderla meno dipendente dal petrolio che ora è per il 75% la principale fonte di produzione e introito. Uno dei fattori chiave è proprio l’incremento dei rapporti economico commerciali internazionali. Il Consiglio degli affari economici e dello sviluppo saudita è stato incaricato, già nel 2016, di individuare e monitorare i meccanismi e le misure fondamentali per l’attuazione della Saudi Vision 2030.

Imprese italiane col ministro

Ad accompagnare il ministro degli Esteri c’è una folta rappresentanza delle industrie e player italiani: Leonardo, Elettronica, Fincantieri, Webuild, FS, Italconsult, Proger, Manens-Tif, Tenaris, Marie Technimont, Gruppo San Donato ed Almaviva e c’è anche il commissario tecnico dell’Arabia Saudita, già della Nazionale azzurra; Roberto Mancini. Il vice Presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, in questi due giorni, ha incontrato l’omologo saudita, Principe Faisal Bin Farhan Al Saud e i ministri del Commercio, Majid Bin Abdullah Al Qasabi, e degli Investimenti, Khalid Al Falih. Con quest’ultimo Tajani aveva già avuto un incontro a inizio settembre a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. “Vogliamo rafforzare ulteriormente l’amicizia tra Italia e Arabia Saudita e ribadire la natura strategica del nostro partenariato”, ha osservato il ministro, secondo il quale “il grande piano di sviluppo saudita Vision 2030 può offrire interessanti opportunità per le nostre imprese in settori quali turismo, innovazione, intelligenza artificiale, energie rinnovabili e intrattenimento”.

Rafforzare amicizia Roma-Riad

L’Arabia Saudita è un partner economico di grande importanza per l’Italia nel Golfo, come dimostrato dall’attuale fase di espansione dell’interscambio commerciale, cresciuto nel 2022 del 40% rispetto al 2021, raggiungendo 11,5 miliardi di Euro. Anche se nel paese esiste già una significativa presenza di imprese italiane, in particolare nei settori energetico, industriale e infrastrutturale, i margini di crescita della cooperazione bilaterale restano notevoli. Nel ricordare il Memorandum sulla promozione degli investimenti diretti, sottoscritto nel settembre scorso, Tajani ha sottolineato “l’importanza che il Governo attribuisce a possibili nuovi investimenti sauditi in Italia in settori di rilevanza strategica.” Inoltre, ha commentato il Vicepremier, “in linea con l’aspirazione italiana a diventare un hub energetico per il mercato europeo, vogliamo intensificare la collaborazione nel settore dell’energia, puntando soprattutto su idrogeno e rinnovabili”. Tajani, in vista del G7 del prossimo anno, in Italia, ha sottolineato anche l’esigenza di un impegno costante per la “stabilità” dell’area del Golfo, dell’Africa e dell’Indo-Pacifico: “per farlo bisogna affrontare le altre realtà, noi intendiamo, anche per la nostra natura di italiani, svolgere un ruolo da protagonisti, perché possiamo farlo e dobbiamo farlo anche in questa parte del mondo”, e soprattutto riguardo la Libia e la Tunisia.

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