sabato, 27 Aprile, 2024
Ambiente

Consorzi di bonifica, confronto internazionale su fiumi ed esondazioni

Il caso Emilia-Romagna, esperienze da tutto il mondo sulla gestione dei sedimenti

Da ieri è fino all’8 settembre a Firenze un summit internazionale sulla sedimentazione dei fiumi dovrebbe portare nuove idee per evitare alluvioni come quelle in Emilia-Romagna e una larga condivisione di esperienze da tutto il mondo sulla gestione dei sedimenti. In questo contesto, i Consorzi di Bonifica della Toscana presenteranno i propri progetti declinati sul tema di quest’anno, ovvero la “Gestione sostenibile dei sedimenti in un ambiente in evoluzione”. “Essere stati invitati a prendere parte a questo evento internazionale, che vedrà esperti di tutto il mondo presentare i propri contributi”, commenta Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, “rappresenta un riconoscimento delle competenze elevate e all’avanguardia che i nostri enti sono ormai capaci di esprimere.”

I progetti dei consorzi

Si tratta del 15° Simposio Internazionale sulla sedimentazione nei fiumi, evento triennale avviato nel 1980 dalla Chinese Hydraulic Engineering Society, con il sostegno dell’Unesco che per questa edizione 2023 sarà ospitato a Firenze. Qui, scienziati, ingegneri, ricercatori e decisori si ritroveranno per scambiare idee, presentare ricerche e risultati e condividere le loro esperienze sullo studio e sulla gestione dei sedimenti. Il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord presenterà la realizzazione di un’area di sedimentazione nel bacino di bonifica Massaciuccoli-Pisano (opera finanziata con fondi europei attraverso il progetto H2020 Phusicos–According To Nature), mentre il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno illustrerà quanto acquisito sull’influenza del sistema di drenaggio urbano sui sedimenti del reticolo fluviale presentando il caso di studio relativo alla Reglia dei Mulini di Camucia. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno farà una panoramica delle pratiche di gestione di corsi d’acqua nel bacino del medio Valdarno, mentre il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno illustrerà le problematiche di scavo nelle bonifiche a scolo meccanico della pianura pisana. La gestione sostenibile dei sedimenti e della risorsa idrica nella bassa val di Cornia, attraverso la riqualificazione fluviale e ricarica della falda, sarà invece il tema dell’intervento del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa. Infine, il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud si focalizzerà sui lavori per il ripristino delle sezioni di deflusso del fiume Bruna.

Stoccaggio di acqua

La Regione Toscana ha approvato il sostegno economico alla progettazione definitiva ed esecutiva fatta dai Consorzi di bonifica di una serie di interventi su invasi e reti irrigue a favore dell’agricoltura toscana. Per fronteggiare l’emergenza siccità che si è verificata nel 2022, la Legge di stabilità per l’anno 2023 ha infatti autorizzato l’erogazione di un contributo, fino a un massimo di 500.000 euro a favore dei Consorzi di bonifica, per realizzare opere utili a potenziare lo stoccaggio di acqua e la sua distribuzione. Per rendere compatibile l’attuazione delle attività di progettazione con i tempi di erogazione del contributo, sono state introdotte nuove modalità individuando gli interventi da finanziare e la relativa ripartizione del contributo da erogare, nonché l’individuazione delle modalità tecniche e attuative e di erogazione e rendicontazione.

Lavorare in prevenzione

“La siccità dello scorso anno che ha portato notevoli difficoltà alle imprese agricole della Toscana”, ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, “non deve essere considerata come un evento sporadico. Occorre prepararci a condizioni climatiche che tenderanno ad essere ricorrenti negli anni a venire. Perciò il problema dell’immagazzinamento della risorsa idrica e dell’efficientamento delle strutture irrigue rappresentano gli elementi su cui agire con determinazione.” “Lavorare in prevenzione”, ha concluso Saccardi, “significa pensare non solo all’emergenza, ma avere la visione che permetta di scongiurare per il futuro impatti pesanti sulla produttività delle imprese, consapevoli che quelli che ad oggi sono considerati eventi eccezionali, possono diventare l’ordinarietà nel breve periodo.”

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