domenica, 5 Maggio, 2024
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Frana Fréjus. Confcommercio: rischio caos, garantire l’accessibilità

La frana in Savoia che ha portato alla chiusura del tunnel del Fréjus apre la questione dei valichi alpini che, alla luce degli impatti derivanti dalle strutturali debolezze del sistema dei trasporti, è considerata una vera e propria criticità cronica per il nostro Paese.

Difficoltà per le imprese

A porre la questione dopo l’ondata di disagi è la Confcommercio-Imprese per l’Italia descrive così la situazione: “La rete dei trasporti è sottoposta a ad una serie di fattori che generano ulteriori complicanze a quelle già esistenti, causate da eventi meteorologici estremi, dalle perturbazioni generate da imprevedibili incidenti e da regolazioni sempre più restrittive dei transiti. Una situazione frammentata e non coordinata per effetto della quale l’attraversamento dei valichi alpini rappresenta non solo un grosso problema per le imprese del trasporto in termini di tempi e di costi, ma produce enormi danni per l’economia del nostro Paese. Il ritardo di una sola ora nell’attraversamento del valico del Brennero genera complessivamente per l’intera economia nazionale su base annua un danno nell’ordine di 370 milioni di euro”.

Scongiurare l’isolamento

Per la Confederazione del commercio Occorre una gestione coordinata delle politiche di regolazione dei traffici e degli interventi di manutenzione dei passaggi attraverso un organismo di coordinamento. “In sede Ue”, propone la Confederazione, “che garantisca anche in caso di emergenze impreviste, adeguati livelli di accessibilità. A questo proposito, oltre a procedere rapidamente con i lavori del traforo del Brennero e della nuova Torino-Lione, l’opzione della seconda canna per la galleria del Monte Bianco dovrebbe essere seriamente presa in considerazione per scongiurare il rischio che si ripetano scenari di isolamento del nostro Paese, come quelli che stiamo drammaticamente vivendo in questi giorni”.

Caos trafori, la situazione

A pagare caro le conseguenze sono anche i viaggiatori che, possono attraversare il confine solo superando il Monte Bianco, mettersi in fila in Valle d’Aosta e provare a evitare accumuli di ritardo. “La chiusura del Frejus ai mezzi pesanti ha chiaramente modificato il flusso tra Piemonte e zone confinanti, raddoppiando i numeri dei passaggi nell’unico traforo oggi disponibile”, puntualizza la Confcommercio, “In diverse località dell’alta Valle, al momento, è stato emesso un avviso di preallarme per la deviazione dei flussi di traffico pesante verso altre destinazioni”.

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