La Coldiretti in riferimento al rialzo dei prezzi di gasolio e benzina, che ha sfondato ampiamente la quota dei 2 euro al litro in autostrada, ha sottolineato che in un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, l’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. A subire le conseguenze dei rincari è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura. Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di Paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
Il settore trasporti
Il divario logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy. “In tale ottica il PNRR può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.