sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Piccole imprese, la crisi di tassi e credito

Granelli (Confartigianato): sui bilanci delle aziende un aggravio di 6.7 miliardi

L’aumento dei tassi di interesse è un tema sul quale il Presidente di Confartigianato Marco Granelli accende i riflettori denunciando che, nell’ultimo anno, le micro-aziende hanno subito un aumento di 6,7 miliardi del costo del credito, evidenziando un calo notevole dell’accesso ai finanziamenti bancari. 

Meno investimenti dalle imprese

“Nell’ultimo anno le micro e piccole imprese hanno subito un aumento di 6,7 miliardi del costo del credito. La minore richiesta di credito a medio-lungo periodo e la diminuzione della spesa per investimenti confermano la prudenza degli imprenditori che restano in attesa di certezze. Ci sono due fenomeni da considerare” – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – “per quanto riguarda il credito di piccolo importo, le banche tendono sempre più a spostare la domanda delle imprese verso le finanziarie del credito al consumo, con aggravio significativo dei costi per interesse; mentre i tempi di pagamento tra imprese dà segnali di rialzo ed è indicativo di ulteriore aumento della pressione sul fronte dell’accesso al credito”. 

Nuove norme per le imprese 

Per Granelli la situazione va affrontata “con una riforma del Fondo centrale di garanzia che deve sapersi adeguare strutturalmente alle mutate condizioni di mercato”, per superare le strettoie del credito ordinario, conclude il Presidente: “occorre un mix di strumenti di incentivazione e di credito agevolato, ispirato ad un’efficace azione di programmazione delle politiche di sostegno all’impresa diffusa”.

Pil in calo

Recenti stime di Eurostat confermano che nel secondo trimestre del 2023 il Pil dell’Italia è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre in Eurozona sale dello 0,3%. A gravare sul calo in Italia è il contributo negativo della domanda interna. Nei primi cinque mesi del 2023 il volume delle vendite al dettaglio scende del 3,7% su base annua, conseguenza della perdita del potere di acquisto delle famiglie.

I prestiti nel 2023

Secondo gli ultimi dati contenuti nel report dell’Ufficio studi sul mercato del credito, a maggio i prestiti alle piccole imprese fino a 20 addetti scendono dell’8,2% (era -4,4% a marzo); mentre nel mese di giugno i prestiti alle società non finanziarie diminuiscono del 2,9%, in controtendenza rispetto al trend in Eurozona (+3,0%).

Più prestiti nelle province

Considerando i prestiti al totale imprese, si osserva che in 15 province rappresentative del 28,7% dei prestiti totali alle imprese lo stock del credito sale su base annua, in 32 province, rappresentative del 18,5% dei prestiti, il credito scende meno della media nazionale, mentre in 60 province, in cui si addensa più della metà (52,8%) dei prestiti, il credito scende con una intensità superiore a quella media nazionale.

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