sabato, 27 Aprile, 2024
Politica

Tunisia-Ue patto su energia e migranti. Meloni: un successo. Il 23 meeting a Roma

Firmato il memorandum. Von der Leyen: ora stabilità e cooperazione. Il presidente Saied ringrazia il premier italiano

Un’ora di colloqui poi il via libera agli accordi. La Tunisia accetta la gestione della migrazione “nel rispetto del diritto e della legge internazionale”. Le firme sul “memorandum” che porta con sé “i 5 pilastri” dell’intesa sono quelle del presidente tunisino Kais Saied, della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, della premier italiana Giorgia Meloni e del primo ministro olandese Mark Rutte. Presente, alla cerimonia, anche la premier tunisina Najla Bouden. “ll Team Europe è tornato a Tunisi. Eravamo qui insieme un mese fa”, ricorda von der Leyen prima dei colloqui, “per lanciare una nuova partnership con la Tunisia. E oggi la portiamo avanti”.

Migranti, commercio ed energia

Il patto raggiunto sotto le volte arabescate della Sala del Consiglio del palazzo presidenziale di Cartagine, prevede oltre la gestione dei flussi migratori anche un ampio pacchetto di accordi commerciali e una cooperazione energetica, più intensi scambi culturali tra tunisini ed europei.

“I nostri team hanno lavorato duramente per realizzare rapidamente un pacchetto forte, che rappresenta un investimento nella nostra prosperità condivisa, nella stabilità e nelle generazioni future”, sottolinea durante la conferenza stampa congiunta la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, “i 5 pilastri” dell’intesa concordati a giugno tra Ue e Tunisia: assistenza macrofinanziaria dell’Ue, rafforzamento dei legami economici, cooperazione sull’energia verde, migrazione e promozione dei contatti tra le persone”.

Successo dell’Italia

Particolarmente soddisfatta il presidente del consiglio Giorgia Meloni che con “una punta di orgoglio” parla di un successo anche di come la diplomazia italiana e il l governo hanno “a lungo lavorato per questo obiettivo”. “Oggi a Tunisi è stato raggiunto un importante obiettivo, grazie al lavoro dei leader coinvolti e delle squadre negoziali”, osserva  Giorgia Meloni, “siamo soddisfatti del memorandum di intesa siglato oggi. L’accordo è un ulteriore passo per la creazione di un vero partenariato tra la Tunisia e l’Unione europea che possa rispondere alla questione dell’immigrazione e dello sviluppo economico per entrambe le parti”. “La firma del memorandum”, spiega il presidente del Consiglio, “è un risultato importante. E’ un ulteriore passo verso la creazione di un vero partenariato tra Tunisia e Unione europea che possa affrontare in maniera integrata la crisi migratoria e lo sviluppo per entrambe le sponde del Mediterraneo. Siamo molto soddisfatti”.

Sicurezza e cooperazione

Giorgia Meloni puntualizza anche l’importanza di istituire relazioni di cooperazione e sicurezza con la sponda sud. Spiega come le scorse missioni riflettono “l’ambizione che ha l’Ue verso la sponda sud del Mediterraneo”. Il partenariato con la Tunisia “è da considerarsi un modello per costruire nuove relazioni con i nostri vicini del Nord Africa”, un risultato che “pochi mesi sarebbe stato impensabile. Lo dico con una punta di orgoglio”, evidenzia il premier, “ma anche con con grande gratitudine nei confronti della Commissione europea”. Giorgia Meloni al termine delle dichiarazioni stampa annuncia che la prossima Conferenza internazionale sulla migrazione sarà organizzata a Roma domenica 23 luglio. Il presidente tunisino Saied “sarà protagonista, ma parteciperanno diversi capi di Stato e di governo dei Paesi mediterranei”, illustra il premier che sottolinea, “E’ un altro importante passo per affrontare il tema della cooperazione mediterranea con un approccio integrato. Lo considero l’inizio di un percorso che può consentire una partnership diversa rispetto al passato”.

Fermare l’immigrazione illegale

Per il primo ministro Rutte il memorandum è “una pietra miliare e un’ottima partenza per il partenariato con Tunisi. L’obiettivo principale dell’accordo è favorire lo sviluppo economico” ha osservato ricordando come l’Unione europea sia già il principale partner commerciale della Tunisia, ma vi sia ancora un ampio potenziale di crescita, soprattutto nel contesto della transizione digitale e nell’energia verde”. “Anche i Paesi Bassi sono pronti a fare la loro parte”, osserva Rutte, citando missioni commerciali in arrivo in Tunisia nei prossimi mesi. “E’ essenziale avere maggiore controllo sull’immigrazione illegale” ha proseguito. Rutte cita il presidente Meloni in materia e sottolineato come il partenariato con la Tunisia permetterà “di fare la differenza” e di lavorare su un modello analogo da applicare tra Ue e altri partner nella regione del Nord Africa. “Abbiamo anche deciso di riprendere il dialogo politico per l’accordo di associazione Ue-Tunisia, che fornisce una cornice per parlare dell’agenda comune”.

Saied ringrazia Meloni

Il presidente tunisino Kaies Saied da parte sua osserva che  la “soluzione al fenomeno migratorio non può che essere collettiva, in modo tale da affrontarne le cause prima ancora che gli effetti”. “Grazie a tutti, in particolare a Giorgia Meloni, per la risposta urgente e immediata all’invito a tenere una conferenza per affrontare il fenomeno migratorio”, sottolinea Saied secondo cui il memorandum dev’essere seguito al più presto da accordi vincolanti. “Necessitiamo un accordo congiunto per affrontare le condizioni disumane in cui si trovano i migranti e lo sfollamento forzato causato dalla presenza di reti di trafficanti”, afferma Saied. “Il popolo tunisino ha fatto di tutto per fornire sostegno ai migranti, contrariamente a quello che fanno le organizzazioni non governative (Ong) che si limitano solo a pubblicare comunicati”, scandisce il presidente tunisino, criticando le “campagne di diffamazione e falsità contro il Paese”. Saied annuncia una lotta contro i trafficanti. “Molti sono i casi di migrazione e questa non è la sua solita forma, ma una vera e propria deportazione. Il tutto è gestito da reti criminali che praticano la tratta di esseri umani e il traffico di organi. Queste reti”, conclude il presidente Tunisino, “hanno uno scopo lucrativo, ma mirano anche all’esistenza stessa dei Paesi”.

I fondi per la Tunisia

Sul tavolo il Governo italiano e la Commissione Ue hanno messo stanziamento, sin da subito, di 150 milioni di euro a sostegno del bilancio tunisino e di 105 milioni come supporto al controllo delle frontiere. Si tratta solo di una prima sovvenzione, il resto, circa 900 milioni saranno concessi da Bruxelles quando gli gli accordi, ancora da definire con il Fondo monetario internazionale saranno siglato. Il Fmi dovrebbe concedere un credito alla Tunisia di 1.9 miliardi di dollari, per salvare il Paese da una default economico e da un rischiosissimo, soprattutto per l’Italia, crollo dello stato con una conseguente anarchia politica e militare.

Sbarchi non si arrestano

Nel frattempo continuano gli sbarchi. Sabato sono arrivati a Lampedusa oltre 700 migranti: su alcuni dei barchini, tre dei quali senza motore, alcuni sarebbero caduti in acqua durante la traversata. E l’hotspot, nonostante i trasferimenti, è di nuovo pieno, con oltre 2mila ospiti. Un bollettino di numeri che viene aggiornato continuamente e che rischia però di soffermarsi solo su un mero dato statistico. Per questo, avverte il direttore della Caritas don Marco Pagniello, andrebbe sempre ricordato che “nel leggere i dati non dobbiamo mai dimenticare che non si tratta di numeri ma di esseri umani”. Sono circa 10mila i migranti sbarcati sulle coste italiane nella prima metà del mese di luglio, più di 75mila dall’inizio dell’anno.

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