venerdì, 3 Maggio, 2024
Lavoro

Lavoro domestico: presentato il Report 2023 da Osservatorio Inps

Secondo i dati dell’Inps e di Nuova Collaborazione (Associazione nazionale datori di lavoro domestico) nel 2022 il numero dei lavoratori del comparto domestico in Italia è sceso a 894.299, registrando un decremento del 7,9% rispetto all’anno precedente. L’86,4% di questi lavoratori sono donne delle quali l’età media è in aumento con il 17,2% nella fascia tra i 50 e i 54 anni; solo il 1,9% ha un’età inferiore ai 25 anni. I suddetti numeri sono emersi nel convegno “Tutto regolare? Colf, badanti e babysitter in Italia” organizzato dai due enti durante il quale, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, è stato introdotto il Report 2023 sul lavoro domestico. A margine del convegno il Direttore Generale Inps, Vincenzo Caridi, ha evidenziato: “L’Osservatorio sul lavoro domestico in particolare pone in controluce il tema dell’inverno demografico. Il lento processo di invecchiamento demografico della popolazione e i cambiamenti nella struttura sociale hanno determinato un crescente bisogno di sostegno delle famiglie, rendendo il lavoro domestico regolare una componente stabile del mercato del lavoro italiano con circa 900 mila addetti”. Inoltre, i dati presentati rilevano che il Nord-Ovest è l’area geografica con il maggior numero di lavoratori domestici, in particolar modo nella Regione Lombardia con 174.613 lavoratori, pari al 19,5%, seguita dal Lazio (13,8%), dall’Emilia Romagna (8,8%) e dalla Toscana (8,7%). In riferimento alla distribuzione regionale per nazionalità, il Report ’23 mostra che il maggior numero di lavoratori domestici stranieri, precisamente 140.656, lavora in Lombardia (22,6% del totale domestici stranieri) a seguire il Lazio (15,9%) e l’Emilia-Romagna (10,1%); invece, la percentuale più elevata dei lavoratori italiani del settore si trova in Sardegna (14,5% del totale domestici italiani). Ancora, l’analisi dei dati sugli stipendi mostra che la percentuale più elevata dei lavoratori domestici ha una retribuzione annua superiore ai 13.000 euro, con il 14,6% del totale; in riferimento alla tipologia di rapporto più comune per questa categoria è quella di “Colf” che interessa il 52% del totale, seguita da quella di “Badante” con il 48%. In generale, questo Report evidenzia dunque la diminuzione del numero di lavoratori domestici, l’aumento dell’età media e la prevalenza delle donne in questo settore. “Tutto regolare? Colf, badanti e babysitter in Italia” è stata l’occasione per sottolineare anche l’importanza di politiche adeguate e del riconoscimento del valore del lavoro domestico per tutta la società. A tal proposito, Alfredo Savia, Presidente Nuova Collaborazione ha osservato: “I lavoratori domestici non rappresentano più soltanto una leva occupazionale ma sono diventati centrali nell’organizzazione del lavoro di cura della casa e della famiglia. La politica dal canto suo deve aiutare noi e le famiglie con provvedimenti duraturi nel tempo, soprattutto in materia fiscale, per agevolare l’assunzione dei collaboratori domestici, oltre a programmi che facciano emergere anche il lavoro irregolare. L’appello che voglio rivolgere alla politica e alle istituzioni è quello di porre maggiore interesse e sensibilità nei confronti del lavoro di cura”. Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo al convegno ha dichiarato: “Il lavoro domestico e familiare è un comparto importante che necessita di regole certe perché abbiamo bisogno che i rapporti di lavoro domestico siano dichiarati, non solo per l’attività ispettiva ma anche per il dimensionamento del valore sociale di questa funzione”.

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