sabato, 27 Aprile, 2024
Agroalimentare

Eventi climatici avversi e costi di produzione. Fini (Cia-Agricoltori): Serve l’impegno del Governo

L’Italia delle filiere agroalimentari, il fiore all’occhiello dell’export, del lavoro e dell’innovazione ha un problema serio. Quello di una agricoltura, motore dell’economia nazionale e del benessere alimentare diffuso, oggi nel mirino di più eventi minacciosi, dal clima, alle variazioni di mercato fino ai costi di produzione che diventano sempre più insopportabili per le piccole imprese. A far sentire la sua voce e chiedere interventi rapidi è la Cia-Agricoltori. “Occorrono risorse adeguate e misure strutturali per tutelare l’agricoltura italiana”, sollecita la Confederazione, “doppiamente penalizzata dall’aumento degli eventi climatici estremi e dalla crescita
smisurata dei costi produttivi, come certifica anche l’Istat, che registra nel 2022 un calo del valore aggiunto dell’1,8% e una flessione della produzione dell’1,5% nel settore”.

Clima, fisco e burocrazia La Confederazione non nasconde la sua preoccupazione nel commentare i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica. “Mentre le imprese agricole subiscono un innalzamento dei
prezzi alla produzione senza precedenti (+17,7% nel 2022), dall’altro continuano a subire gli effetti della crisi climatica, tra bombe d’acqua e siccità”, puntualizza il presidente di Cia, Cristiano Fini, “con un incremento di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura. Oggi ormai i fattori climatici, da soli, spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo”.

Le richieste al Governo

L’obiettivo della Confederazione degli agricoltori italiani è avere dal Governo l’impegno a snellire procedure burocratiche e ridurre il peso del fisco sulle attività produttive. Secondo il presidente Fini, “da una parte il Governo deve mettere sul tavolo interventi organici per snellire realmente il carico economico sulle aziende agricole, che sono la dispensa del Paese, dalla riduzione della pressione fiscale alla semplificazione burocratica”. Per la Cia-Agricoltori inoltre serve un vero Piano di modernizzazione. “Per far fronte all’emergenza clima, bisogna accelerare sull’Agricoltura 4.0; puntare sulle tecniche di miglioramento genetico, iniziando”, chiede Cristiano Fini, “subito la sperimentazione in campo; dare finalmente al Paese una legge nazionale contro il consumo di suolo e, contro una siccità ormai strutturale, creare una rete di piccoli invasi ‘smart’ sotto il profilo tecnologico e amministrativo e diffusi sul territorio”. Solo così, conclude il
presidente di Cia, “si salva un settore chiave per l’Italia, non solo per l’approvvigionamento alimentare, ma anche per la tenuta dei territori e delle aree rurali e per lo sviluppo delle agroenergie”.

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