venerdì, 3 Maggio, 2024
Società

Uomini che odiano le donne. Stretta sulla prevenzione

Nuove dure disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e i femminicidi

Misure molto rigide dell’Esecutivo sugli uomini che maltrattano le donne decise dal Consiglio dei ministri che ha approvato un Ddl contenente “Disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica” Tra le norme previste anche i ristori per le vittime. Il Governo propone che il tribunale imponga “il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle persone cui occorre prestare protezione e di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e da tali persone”. Se “sussistono motivi di particolare gravità”, potrà essere disposta anche la sorveglianza con braccialetto elettronico e potrà essere applicato l’arresto in flagranza differita per stalking, maltrattamenti in famiglia e violazione del divieto di avvicinamento. Inoltre, 30 giorni di tempo, sia per le richieste di misure cautelari dei PM sia per la loro applicazione da parte dei Gip, un pool di magistrati dedicato alla materia e processi più veloci. Infine, pene aumentate per chi è già ammonito e ampliamento delle fattispecie di reato per cui si possono applicare le misure precauzionali, tra cui anche revenge porn e sfregio del viso con l’acido.

Il ddl, composto da 15 articoli, punta soprattutto alla prevenzione per evitare che i cosiddetti ‘reati spia’ possano poi degenerare in fatti più gravi. Si tratta di imporre il cosiddetto cartellino giallo all’uomo violento, come lo ha definito la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. E infatti l’inasprimento riguarda soprattutto chi è già stato destinatario dell’ammonimento e ricade nella stessa condotta, i cosiddetti recidivi. All’articolo 1 il ddl prevede un ”rafforzamento delle misure in tema di ammonimento e di informazione alle vittime”. In particolare le pene per i reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minacce gravi, atti persecutori, revenge porn, violazione di domicilio e danneggiamento sono aumentate ”se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito…anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l’ammonimento”.

Monitoraggio in tempo reale tra gli strumenti di prevenzione

Al question time della mattina alla Camera il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, aveva già anticipato la ferma intenzione del Governo di intervenire con norme più stringenti dopo l’ennesimo femminicidio, quello della povera Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza. Il guardasigilli aveva parlato, infatti, di misure che “riguardano i poteri di intervento immediato delle forze di polizia cui le donne si rivolgono, gli strumenti probatori e gli interventi cautelari, velocizzandone e semplificandone la procedura”. Il ministro ha ricordato anche “l’attività di monitoraggio iniziata in modo serrato” da parte del suo ministero, “che si è adoperato con un intervento tecnologico realizzato sui sistemi informativi penali” per permettere agli uffici giudiziari di rilevare dati statistici rilevanti, come la relazione tra la vittima e l’autore del reato. “È stato istituito da noi un tavolo tecnico – ha spiegato Nordio – proprio per studiare e per attuare gli obiettivi con l’accordo di collaborazione tra il ministero della Giustizia e l’Istituto nazionale di statistica e rispondere all’esigenza condivisa di dare concreta attuazione alla convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, anche in base alla recente normativa”.

La Russa: “il segnale deve partire dagli uomini”

Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in una intervista sempre di ieri mattina a “L’aria che tira” su La7, aveva espresso un chiaro convincimento sull’urgenza di una stretta contro chi esercita coercizioni di ogni natura sulle donne, lanciando per la prima volta un appello agli uomini perché si facciano portavoce di questa battaglia: “Un segnale – ha dichiarato La Russa – deve partire dalle famiglie e dagli uomini: vorrei vedere una manifestazione di soli uomini, per far capire che dobbiamo prendere coscienza del rispetto per le donne” che “nasce in famiglia. Se vedi un figlio che non porta rispetto a una donna, dico che serve un ceffone forte: vedrai che se lo ricorda”. “Se fossi al Governo – ha aggiunto -, i femminicidi sarebbero uno dei temi che cercherei di affrontare con la maggiore energia possibile: si può raddoppiare il numero dei carabinieri che si occupa dei reati di genere da 600 a 1.200, ma non basta”.

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