giovedì, 25 Aprile, 2024
Lavoro

Impresa donna. Lapini (Confcommercio): terziario al femminile, grande risorsa per il Paese e l’economia

Più lavoro, più welfare, più strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, più figli. È la scansione della ricetta della Confcommercio per esaltare e tutelare il ruolo delle donne al lavoro come dipendenti e imprenditrici. È il tema discusso al forum “Economia e Lavoro: progetti ed azioni per le imprese e la società”, occasione di presentazione del report dell’Ufficio Studi Confcommercio sull’occupazione femminile.

Più welfare per le famiglie “L’Italia è in piena crisi demografica”, spiega la ricerca, “Le donne non fanno figli, a differenza degli altri paesi europei, dove sono più numerose le donne che lavorano. Più lavoro, più welfare, più strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, più figli: ad esempio Paesi come Danimarca, Svezia e Islanda hanno un indice di fertilità all’1,7% rispetto all’1,2 dell’Italia e hanno il 77% di tasso partecipazione al lavoro”. Per la Confederazione è necessario “Spostare il tasso di partecipazione femminile dal nostro 49% al 60% della media europea o al 65% della Germania non garantirebbe di avere mediamente più figli per donna, ma aprirebbe sicuramente una possibilità”.

Terziario al femminile vincente

L’Ufficio Studi ha sottolineato, che un settore “molto fertile” per l’occupazione femminile è il terziario di mercato: “su 100 donne che lavorano alle dipendenze a tempo indeterminato 75 sono infatti occupate
in questo settore, così vitale da essere anche palestra per eccellenza dell’autoimprenditorialità. Il terziario è donna perché”, calcola la Confcommercio, “su 100 occupati dipendenti nei servizi 51 sono donne, mentre su 100 occupati dipendenti nell’industria e nelle banche solo 27 sono donne, e poi si lavora prevalentemente a tempo indeterminato: su 100 donne dipendenti nel terziario di mercato, oltre 65 hanno un
contratto a tempo indeterminato”.

Più donne protagoniste

Intervenendo ai lavori di terziario Donna, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha ricordato la vicinanza della Confederazione alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione. “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla gente straordinaria dell’Emilia Romagna, colpita da questa calamita.

E’ un popolo la cui reazione oggi è un esempio straordinario di coraggio e tenacia”. “Come Confcommercio attraverso la nostra Fondazione Orlando faremo la nostra parte”, ha proseguito Sangalli, “alcune attività
resilienti stanno già partendo, fanno parte del Terziario di mercato, dove la presenza femminile sia in termini di occupazione che in termini di imprenditoria è molto rilevante. La speranza di ripartire deve essere alimentate dalle iniziative del governo e dalle istituzioni. Ancora una volta il tema complessivo della sostenibilità s’intreccia con le regole urbanistiche e la cura di un territorio fragile”.

Parlando dei temi dell’evento di Terziario Donna, Sangalli ha sottolineato che la partecipazione femminile è indispensabile per la sostenibilità e la partecipazione al mercato del lavoro. Non ha davvero senso parlare di imprese femminili quando si sostengono delle misure di aiuto e sostegno, è importante sostenere le donne che fanno impresa indipendentemente dalla compagine societaria. “Credo che sia importantissimo sottolineare”, ha osservato Sangalli, “quello che i dati della ricerca dell’Ufficio Studi dimostrano: si fanno più figli laddove la partecipazione delle donne al lavoro e alla società è più alta.

E la partecipazione al lavoro delle donne è più alta laddove ci sono livelli di qualità della vita e servizi maggiori. Cioè, nonostante l’immaginario collettivo delle famiglie numerose del Sud Italia, al Sud ormai le donne fanno meno figli che al Nord. Questa correlazione ci fa capire quanto sia importante innescare un circuito virtuoso. Guardate, dico una cosa forte: fare figli o lavorare non è di per sé un plus per una donna (e neanche per un uomo), ma si vive meglio dove succedono queste cose e queste cose succedono dove si vive meglio”. “Dovremmo essere tutti femministi”, ha concluso Sangalli.

Una equa parità di genere

La presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna, Anna Lapini, ha illustrato i principi ispiratori del “TdLab 2023”. “Abbiamo voluto dedicare il nostro meeting annuale a tutte quelle specifiche iniziative che possono creare un cambiamento culturale mirato a raggiungere una più equa parità di genere”, ha puntualizzato Lapini, “attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese. Progetti ed iniziative che devono andare di pari passo con l’evoluzione contrattuale e legislativa: nel decreto lavoro abbiamo apprezzato la riduzione del nucleo contributivo, che auspichiamo possa diventare strutturale, e l’incentivazione al welfare aziendale. Ulteriori interventi a favore delle imprese del terziario, rappresenterebbero un importante volano di sviluppo e di crescita dell’occupazione femminile, un’ occupazione di qualità: già oggi i tre quarti delle lavoratrici che hanno un contratto a tempo indeterminato sono occupate nel terziario”.

Scuola e lavoro nuova alleanza

Secondo Lapini, è necessario “creare una vera alleanza fra scuola e lavoro per rendere i nostri giovani pronti al mercato del lavoro, ad intraprendere una attività imprenditoriale, favorendo la diffusione delle materie Stem (Scientifiche, tecniche, ingegneristiche e matematiche) specialmente fra le ragazze, che soffrono ancora il peso di stereotipi secondo i quali sarebbero più portate per le materie umanistiche”. “Il nostro progetto STEMprare, che verrà realizzato in tre regioni test attraverso accordi fra gli uffici scolastici regionali e Terziario Donna, mira proprio a questo. A formare professionalità”, ha evidenziato la presidente di Terziario Donna, “ma anche rendere ciascuna persona libera di affermare e realizzare se stessa e la propria identità.

Identità, che come è emerso dal dibattito fra l’autrice della Treccani e le professoresse della Bocconi, è strettamente connessa all’uso del linguaggio ed alla sua evoluzione”. “Per approfondire il legame fra identità, lavoro ed economia”, quindi concluso Lapini, “abbiamo voluto scegliere un settore, il turismo, nel quale l’identità di un territorio, formata da molteplici componenti (arte, storia, paesaggio, natura, enogastronomia, divertimento) può essere valorizzata e veicolata con modalità diverse, anche antitetiche, ma non per questo
contrastanti: è una sfida che può dare impulso ulteriore al settore e all’economia, creando nuovi posti di lavoro”.

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