giovedì, 2 Maggio, 2024
Società

Barbie frivola lascia il posto alla sorella down. Una rivoluzione culturale

Barbie, la celebre bambola prodotta da casa Mattel, è da sempre tra i giocattoli più amati e conosciuti al mondo. Per molti anni è stata anche al centro di un dibattito riguardante gli stereotipi associati alla bellezza femminile, che avevano portato la bambola ad essere criticata per la promozione di un’immagine distorta e irreale del corpo femminile. Per rispondere alle critiche e promuovere una maggiore rappresentatività, Mattel ha deciso di intraprendere una piccola (ma neanche tanto) rivoluzione culturale, introducendo diversi modelli di nuove Barbie che raffigurano corpi più attuali e realistici.

Matel lancia negli Usa la linea “Barbie Fashionistas”

L’ultimo grande passo verso l’inclusione, ideato dalla Mattel, è quello della Barbie Down, cioè la prima Barbie con la sindrome di Down appena lanciata nel mercato americano. Un gesto importante e significativo che dimostra la volontà dell’azienda di promuovere l’inclusione per simboleggiare tanti tipi di corpi e di persone. La nuova bambola fa parte della linea Barbie Fashionistas, ovvero quella più facilmente distribuita nei negozi e rivolta a bambine e bambini, che mira a offrire diverse rappresentazioni della bellezza e combattere lo stigma intorno alle disabilità fisiche.

Nella serie di Barbie Fashionistas sono incluse una bambola con una gamba con protesi, una con apparecchi acustici, un’altra su una sedia a rotelle e una con la vitiligine.  L’introduzione di queste nuove bambole nel mercato, rappresenta un’opportunità per le persone con disabilità di sentirsi raffigurate e incluse anche nel magico mondo dei giocattoli. La decisione della Mattel è stata accolta positivamente dalla comunità di persone con disabilità e dai loro familiari. 

La modella britannica affetta da sindrome di Down, Ellie Goldstein, ha espresso la sua emozione e il suo orgoglio per il fatto che i bambini potranno giocare con una bambola che le assomiglia. “La diversità è importante e la gente ha bisogno di vedere più persone come me in giro per il mondo e non nascoste”. Anche Kandi Pickard, Presidente e CEO di National Down Syndrome Society, realtà con la quale Mattel ha lavorato a stretto contatto per creare la Barbie Down, ha sottolineato l’importanza di questa novità: “La Barbie Down ci ricorda che non dovremmo mai sottovalutare il potere della rappresentazione. È un enorme passo avanti per l’inclusione e un momento da celebrare”.

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