sabato, 4 Maggio, 2024
Esteri

Twitter impedisce i “like” e “retweet” ai posto collegati con la concorrente Substack

La piattaforma di newsletter Substack ha annunciato il lancio, a breve, di una funzione simile a Twitter, denominata “Note”. Immediatamente, il social di proprietà di Elon Musk ha posto restrizioni su come i priopri utenti interagiscono con post che contengono collegamenti alla piattaforma concorrente. Ad ogni tentativo di ritwittare o di mettere un “like”, a post con collegamento a Substack, Twitter restituisce il messaggio: “Alcune azioni su questo Tweet sono state disabilitate”. Un blocco della funzione già presente nella versione mobile. In principio, i limiti sembrava comprendessero anche la risposta a tweet che includevano il collegamento con la piattaforma. Tuttavia, quelli con collegamento alle newsletter di Substack con un nome di dominio univoco o collegamenti abbreviati funzionavano normalmente. La restrizione sembra essere iniziata tra giovedì sera e venerdì mattina. Alcuni utenti hanno twittato la loro rabbia. L’accademico ed autore Brian Klass ha postato un messaggio rivolto a Elon Musk, definendolo ironicamente “Difensore della libertà di parola”. Messaggi di protesta anche dallo scrittore Parker Molloy e da Jared Holt, del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council, per i quali Musk sta disincentivando gli utenti di Twitter, piuttosto che quelli di Substack, limitando la loro capacità di condividere newsletter dalla piattaforma. “Elon Musk fondamentalmente non comprende le dinamiche di potere di una piattaforma come questa – ha twittato Holt – Se punisci gli utenti e rimuovi i loro incentivi a rimanere su twitter, il tuo social fallirà”. I fondatori di Substack, Chris Best, Hamish McKenzie e Jairaj Sethi, si sono dichiarati “delusi dal fatto che Twitter abbia scelto di limitare la capacità degli scrittori di condividere il proprio lavoro”. “Gli scrittori meritano la libertà di condividere collegamenti a Substack o altrove – hanno affermato – Questo brusco cambiamento ci ricorda il motivo per cui gli scrittori meritano un modello che ricompensi il loro lavoro e che protegga la libertà di stampa e la libertà di parola. I loro mezzi di sussistenza – hanno aggiunto – non dovrebbero essere legati a piattaforme in cui non esiste il rapporto con il pubblico e dove le regole possono cambiare per capriccio”. Substack è stato lanciato nel 2017 e da allora è cresciuto in popolarità tra gli scrittori.

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