venerdì, 3 Maggio, 2024
Esteri

Liceale dell’Indiana incolpa i bulli per il suo suicidio. Un disegno di legge statale avrebbe potuto salvarlo?

I genitori di Terry Badger III rivedono loro figlio ovunque: sui loro telefoni, sul calendario degli allenamenti sportivi, nel campo da basket dei vicini. Lo rivedono anche nelle nuvole. Terry era soprannominato “TB3” e la mattina del suo primo torneo di baseball della stagione, ciuffi di nuvole si formarono nel cielo formando, al sorgere del sole, il numero tre. Ma c’è un posto in cui i coniugi sperano di non vedere mai il ricordo del figlio: in qualsiasi altra giovane vita interrotta dal suicidio. Terry, 13 anni, ha messo fine alla sua breve vita, nella sua casa, a Covington, nell’Indiana, il 6 marzo. Nei suoi ultimi momenti, hanno raccontato i suoi genitori, ha registrato un video sul cellulare in cui nominava i bulli a scuola. Per il giovane, erano la ragione per cui aveva preso quella drastica decisione. La sua morte ha galvanizzato il sostegno a un disegno di legge dello stato dell’Indiana per creare un progetto in tutto lo stato destinato alle scuole con l’obiettivo di porre fine al bullismo. Il disegno di legge è stato approvato dalla Camera di Stato a febbraio, ma ha languito al Senato fino a quando la morte di Terry non ha riacceso i riflettori su di esso, con oltre 86.400 persone che hanno firmato una petizione su change.org che sollecitava l’Assemblea generale dell’Indiana ad agire. La House Bill 1483 dovrebbe diventare legge già la prossima settimana. La scuola si impegnerà a notificare i possibili incidenti di bullismo sia ai genitori della vittima che a quelli del presunto autore. Inoltre, dovrà determinare la gravità del bullismo e se l’incidente merita il trasferimento della vittima o dell’autore del reato in una scuola diversa all’interno del distretto. La legge, per richiesta dell’autore, si chiamerà TB3’s Law , in onore di Terry. “Penso decisamente che la legge avrebbe salvato il giovane – ha dichiarato il rappresentante dello stato democratico, Vernon G. Smith – ma certamente salverà altre vite in futuro”.

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