Lavoro, pensioni e stato sociale sono i grandi temi affrontati dalla Confartigianato che ha chiamato a raccolta i suoi iscritti in un ciclo di incontri chiamati: “A colloquio con…” Ospite della Confartigianato e
del presidente della Confederazione Marco Granelli, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico che ha subito posto in evidenza le difficoltà del Paese.
La crisi demografica
“La sostenibilità del sistema previdenziale è messa a rischio dalla crisi demografica, dal basso tasso di occupazione, dall’elevata presenza di lavoro nero”, ha evidenziato il Presidente dell’Inps, presentando il suo libro ‘Il lavoro di oggi. La pensione di domani’, scritto insieme con il giornalista del Corriere della sera Enrico Marro. Per il numero uno dell’Istituto di previdenza, lo Stato sociale rappresenta un grande patrimonio da preservare e che bisogna agire rapidamente sui fattori che influiscono sul nostro futuro previdenziale. A cominciare dal problema della denatalità e della crisi demografica.
Servono più occupati
“Oggi il rapporto fra lavoratori e pensionati tende a 1,4. Dobbiamo portarlo almeno a 1,5, vale a dire 3 milioni di lavoratori in più”. Non va meglio sul fronte del tasso di occupazione, pari al 60,5%, tra i più bassi della media europea. “Dobbiamo aumentarlo di 10 punti percentuali. Il nostro paese”, ha inoltre ricordato Tridico,
“è grande più o meno come la Francia, ci sono 60 milioni di abitanti, ma la differenza con la Francia sta esattamente nel tasso di occupazione. In Francia ci sono 30 milioni di lavoratori circa, da noi 23 milioni. Ne
mancano 7”. E poi c’è il lavoro nero che conta 3,2 milioni di lavoratori” “Un numero”, ha osservato il presidente dell’Inps, “scandalosamente elevato, intollerabile”.
Lavoro e salari bassi
Un altro aspetto evidenziato da Tridico che incide sulla sostenibilità dei conti dell’Inps riguarda i salari, con 4,5 milioni di lavoratori che percepiscono meno di 1000 euro netti al mese. La ‘ricetta’ indicata dal Presidente Tridico consiste soprattutto nell’espandere gli investimenti per creare lavoro e, a questo proposito, ha evidenziato il ruolo e le responsabilità delle piccole imprese. “Lo sviluppo e l’innovazione”, ha puntualizzato in conclusione, “vanno cavalcati e alimentati da tutti, anche dai piccoli imprenditori, grazie all’aggregazione in rete e al sostegno pubblico”.