giovedì, 25 Aprile, 2024
Società

Una targa per Giuseppe Di Matteo nella piazza di Altofonte

Una piazza solo di bambini, docenti, personalità del mondo istituzionale, forze dell’ordine, alcuni sindaci arrivati da diversi Comuni del palermitano e lo staff di presidenza del Parlamento della Legalità Internazionale con il suo presidente Nicolò Mannino e il vice Salvatore Sardisco. Stiamo scrivendo dell’inaugurazione della targa scoperta e adesso incisa e posata sotto una aiuola protetta da una  palma nella piazza del Comune di Altofonte, alle porte di Palermo, per ricordare il barbaro gesto che ha visto morire il  piccolo Giuseppe Di Matteo rapito e poi sciolto nell’acido dopo settecentosettantanove giorni di sequestro.

A dare il benvenuto il fratello di Giuseppe, Nicola Di Matteo, avvolto nel suo dolore e con quello sguardo che rincorreva il fratellino, il “Bambino che sognava i cavalli” per dirla con il titolo del libro del grande giornalista Rai Pino Nazio, presente all’evento e che ha moderato la giornata con professionalità  e competenza poiché ha avuto modo in passato di scrivere su Giuseppe Di Matteo e intervistare il papà/pentito Santino.

Protagonisti indiscussi e molto bravi i bambini della scuola di Altofonte che hanno provato e ci sono riusciti ad abbracciare la memoria e l’affetto verso il loro Giuseppe che sentono più vivo che mai.

Salvatore Sardisco, Nicola Di Matteo e Nicolò Mannino

Tanti gli interventi: dal Prefetto di Palermo al Questore, dal Generale di Divisione dei Carabinieri al Presidente della Commissione Regionale Antimafia a quello dell’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, al Vescovo della Diocesi di Monreale. Applaudito l’intervento del Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale Nicolò Mannino il quale ha ricordato gli anni di incontri culturali nelle scuole con a fianco la mamma di Giuseppe, Franca Castellese, una amicizia di famiglia che anche Nicola Di Matteo ha manifestato già nel modo di accogliere la rappresentanza del Parlamento della Legalità Internazionale “Avrei voluto abbracciare oggi qui mamma Franca – ha detto Nicolò Mannino – una donna dal cuore spezzato con la quale per anni abbiamo varcato tante scuole e platee per ricordare il sorriso, la vivacità di Giuseppe e la sua solarità”. “Non potevamo mancare a un appuntamento simile – ha sottolineato Salvatore Sardisco – specie se a pagare con la vita è un bambini, un innocente che merita di rivivere nel cuore di chi crede in una cultura di riscatto”. Forte il monito lanciato da Nicolò Mannino e che ha riscosso il consenso della piazza quando ricordando Don Tonino Bello disse: “Davanti al tribunale degli uomini renderemo conto delle nostre azioni, ma dinnanzi al tribunale di Dio renderemo conto dei nostri silenzi e oggi i silenzi devono urlare Verità e Giustizia”. In prima fila il sindaco della Comunità di Piana degli Albanesi Rosario Petta, primo sindaco a dare la cittadinanza onoraria al Parlamento della Legalità Internazionale.

Nella foto di apertura da sinistra: Nicola di Matteo, Nicolò Mannino, Pino Nazio e Salvatore Sardisco

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