sabato, 4 Maggio, 2024
Esteri

A Seattle il Parco Nazionale con il più alto tasso di mortalità degli USA

Uno spettacolare, ma poco visitato, Parco Nazionale a nord-est di Seattle ha un tasso di mortalità più alto rispetto a qualsiasi altro analogo sito negli Stati Uniti. Alcuni alpinisti e guide temono che se non verranno apportate modifiche al North Cascades National Park, i pericoli potrebbero aumentare. Il parco ha avuto 3,7 morti ogni 100.000 visitatori dal 2007 al 2021, più di tre volte il tasso del sito più mortale, il Wrangell-St. Elias National Park Reserve nel sud dell’Alaska. Quattordici persone sono decedute a North Cascades in quindici anni. Troppo se paragonati alla media annuale di visitatori che si aggira a poco più di 25.000 persone.

Una media minore rispetto a parchi più conosciuti come Lake Mead, Yosemite o Grand Canyon. Le cause della morte non sono elencate nei dati del National Park Service. Tali dati sono stati ottenuti tramite una richiesta di registri pubblici da parte di North Cascades. L’agenzia non ha elaborato una documentazione separata per le cause di morte. Il “complesso” del North Cascades National Park comprende due aree ricreative ed una nota destinazione alpinistica, con percorsi inclusi nella guida “The 50 Classic Climbs of North America”.

Per Kelly Bush, un ex ranger che ha lavorato per North Cascades per più di trent’anni e ha supervisionato le operazioni di ricerca e di salvataggio, molte delle morti si registrano tra alpinisti ed escursionisti. Tutte persone cadute dalle montagne o ferite a morte dalla caduta di massi e ghiaccio. Un altro parco popolare tra gli alpinisti, il Denali National Park and Preserve dell’Alaska, attira una media di oltre mezzo milione di visitatori all’anno, circa 20 volte più di North Cascades. Se Denali avesse lo stesso tasso di mortalità di North Cascades, registrerebbe una media di 16 morti all’anno. Alcuni alpinisti e guide hanno affermato che i funzionari del parco potrebbero fare di più per rendere North Cascades meno rischioso, come consentire l’uso attento e limitato di “ancoraggi imbullonati”, dispositivi fissati nella roccia che legano efficacemente gli scalatori alle montagne. Gli ancoraggi sono le attrezzature più sicure, robuste e forse più controverse che gli scalatori possano usare per proteggersi dalle cadute. Alcuni si oppongono perché alterano in modo permanente il paesaggio.

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