giovedì, 25 Aprile, 2024
Società

Lidia Poët: la prima avvocata d’Italia

La storia vera raccontata in questi giorni nella serie più attesa di Netflix, è quella di Lidia Poët, avvocata italiana e prima donna a entrare nell’Ordine degli Avvocati in Italia. Rese importanti contributi per la realizzazione dell’attuale diritto penitenziario e partecipò attivamente alla realizzazione del programma del Primo Congresso delle donne italiane.

Lidia Poët nacque a Perrero il 26 agosto del 1855, in un’agiata famiglia valdese e durante l’adolescenza, si trasferì con i familiari a Pinerolo dove già risiedeva il fratello maggiore Giovanni Enrico, titolare di uno studio legale avviato. Dopo la morte dei genitori, rientrò a Pinerolo per conseguire la licenza liceale e finalmente, l’anno successivo, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza a Torino. Lidia si laureò davvero in Giurisprudenza nel 1881, ma la sua richiesta di essere iscritta all’ordine degli Avvocati venne fortemente osteggiata e la licenza fu revocata dalla Corte d’Appello, perché a suo dire l’avvocatura faceva parte degli uffici pubblici e le donne erano escluse da tutto ciò.

Lidia Poët non poté esercitare a pieno titolo la sua professione, ma collaborò con il fratello e divenne attiva soprattutto nella difesa dei diritti dei minori, degli emarginati e delle donne, sostenendo anche la causa del suffragio femminile. Proprio qui iniziò la battaglia di Lidia, che suscitò un profondo dibattito non solo in Italia, ma anche all’estero. Solo nel 1919 con la legge Sacchi, le donne vennero autorizzate a entrare negli uffici pubblici, tranne che nella magistratura, nella politica e in tutti i ruoli militari.

La legge apriva dunque alle donne le porte del foro: “Le donne sono ammesse, a pari titolo degli uomini, ad esercitare tutte le professioni ed a coprire tutti gl’impieghi pubblici, esclusi soltanto, se non vi siano ammesse espressamente dalle leggi, quelli che implicano poteri pubblici giurisdizionali o l’esercizio di diritti e di potestà politiche che attengono alla difesa dello Stato”, in tal senso recitava l’articolo 7 della stessa.

Dopo aver praticato per anni la professione forense insieme al fratello, solo di fatto, nel 1920 Lidia Poët, all’età di 65 anni, entrò quindi finalmente nell’Ordine, divenendo ufficialmente la prima avvocata d’Italia. Dopo 140 anni, la sua lotta per l’emancipazione delle donne viene celebrata con la serie Netflix incentrata sulle vicende e la battaglia legale di Lidia per diventare la prima avvocata donna d’Italia.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

L’algoritmo che minaccia le professioni intellettuali

Alessandro Alongi

La Giustizia, questa sconosciuta

Federico Tedeschini

Il Rating reputazionale di Crop News: nuovo strumento per i 30mila avvocati romani

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.