venerdì, 19 Aprile, 2024
Società

Mattarella, l’integrazione europea va costruita giorno dopo giorno

Nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Insubria, a Varese, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricordato che l’integrazione europea va costruita giorno dopo giorno e ognuno deve fare la propria parte. “L’Unione Europea va costruita giorno per giorno non soltanto perché tutt’ora incompleta ma perché mutano le condizioni e mutano gli oggetti da condurre all’integrazione. Si deve procedere verso l’integrazione malgrado affiorino, ogni tanto, illusioni di ritorni indietro, illusioni di tornare ad un tempo che non c’è più, di fronte alle sfide che abbiamo in Europa e in ogni parte del mondo. Tutte le sfide richiedono integrazione”, ha detto Mattarella.

“Tra le urgenze vi sono quella sanitaria che richiede un’integrazione collaborativa mondiale, quella del cambiamento climatico, delle migrazioni, dell’economia globalizzata, dove grandi soggetti operano totalmente svincolati dalle regole e nessuno Stato è in condizione di affrontare da solo queste sfide che richiedono un comune impegno”, ha aggiunto.

Nel corso del suo intervento il presidente della Repubblica ha ricordato la visita di qualche giorno fa in Olanda A Maastricht per ricordare il trentesimo anniversario di quel tratto che ha trasformato l’Unione da comunità economica a Unione politica. E citando le parole del grande pensatore olandese, Johan Huizinga, ha aggiunto che “Nel libro “La crisi della civiltà” fa una affermazione profetica, nel ’35, immagina che l’Europa possa essere travolta da un’ondata di follia irrazionale e che questa ondata di follia avesse lasciato l’Europa prostrata. Esattamente quello che è avvenuto dopo qualche anno ma aggiungeva che da un lato vedeva segni di resistenza e considerava ottimisti non coloro che ignorano le difficoltà ma chi, nonostante le difficoltà, non perdeva la speranza anche quando tutto sembrava senza via di uscita, e sottolineava che la via di uscita era l’improbabile e la via d’uscita è l’improbabile”.

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