venerdì, 19 Aprile, 2024
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Btp Italia: scudo anti inflazione

Oggi parte la diciottesima edizione del Btp Italia, che compie dieci anni. Parte in un momento in cui la calma sembra essere tornata sui Btp: spread tornato intorno ai 200 punti base (dagli oltre 250 di poche settimane fa) e  un debito italiano  fuori dalla zona pericolo, secondo molti analisti.

Il titolo, con godimento 22 novembre 2022 e scadenza 22 novembre 2028, come spiega il Mef “è un Btp indicizzato al tasso di inflazione italiana (Indice FOI, senza tabacchi – Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con cedole corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre”.

Il Tesoro ha fissato all’1,6% il tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito della nuova emissione, come nella precedente emissione del giugno scorso, ma con una differente durata: 6 anni di questa emissione contro gli 8 di quella di giugno. Il tasso definitivo, ha spiegato una nota del ministero, sarà poi stabilito “con una successiva comunicazione all’apertura della quarta giornata di emissione, nella mattinata di giovedì 17 novembre, e potrà essere confermato o rivisto al rialzo rispetto a quello già comunicato”.

Il rendimento effettivo ipotizzabile nel corso del tempo

Secondo Milano Finanza, nello scenario inflattivo che stima un rincaro dei prezzi del 6,05% da qui a sei anni, il nuovo Btp Italia sarebbe in grado di restituire proventi lordi per complessivi 430,24 euro ogni 1.000 euro investiti Sempre nell’articolo di sabato 12 novembre comparso sull’autorevole quotidiano, si consiglia di  guardare pochi numeri essenziali: nello scenario inflattivo che stima un rincaro dei prezzi del 6,05% da qui a sei anni, il nuovo Btp in questione sarebbe in grado di restituire proventi lordi per complessivi 430,24 euro ogni 1.000 euro investiti, molto più dei 168 euro del classico Btp 12/2028 cedola 2,8%, mentre l’inflazione ne eroderebbe 315,71 su 1.000 nell’arco degli stessi sei anni.

Perché il BTp Italia, e questa è oggi la sua caratteristica cruciale, offre con le cedole semestrali la copertura integrale dell’inflazione dei sei mesi precedenti misurata dall’indice Foi, quello per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi. Si tratta di un indice che corre leggermente meno rispetto al carrello della spesa, ma registra comunque in questi mesi numeri inediti. A settembre, in base agli ultimi dati dell’Istat, il Foi ha registrato una variazione dello 0,3% sul mese precedente e dell’8,6% su base annua, mentre nello stesso mese l’inflazione generale si è attestata all’8,9% mentre il carrello della spesa è arrivato al +10,9%.

Il tasso reale annuo garantito pari all’1,6%. Se, secondo le stime più diffuse, l’indice dei prezzi (Foi ex tabacco) aumentasse del 4,97% dal 22 novembre 2022 al 22 maggio 2023 come prevedono le stime più diffuse e autorevoli, la prima cedola del prossimo anno sarebbe di gran lunga la più sostanziosa: lo 0,8% garantito diventerebbe infatti 0,84% (0,80 x 1,0497), a cui si aggiungerebbe soprattutto il 4,97% dato dalla rivalutazione del capitale, per un ammontare complessivo della cedola semestrale pari al 5,81% al lordo d’imposta (5,08% netto) , oltre il 10% netto su base annua.

Le prospettive fanno sempre la differenza

Con l’attuale situazione, un investimento legato all’inflazione fa sicuramente gola, ma quando si deve scegliere se fare un investimento, comprando un qualsiasi prodotto, bisogna sempre pensare a due cose. Primo. Valutare il contesto di mercato in cui si investe in termini prospettici, perché l’investimento va fatto in base a quello che succederà. Secondo. Ragionare sempre in ottica di portafoglio.

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