giovedì, 18 Aprile, 2024
Politica

Fiducia a Meloni. Berlusconi si allinea. Il no garbato di Renzi

Dopo la Camera anche il Senato dà il via libera al Governo

L’operazione per ora è riuscita. Giorgia Meloni ha compattato la maggioranza incassando il si convinto di Berlusconi e ha indebolito il fronte del no ricevendo da Renzi la disponibilità sulle riforme istituzionali e in genere per un’opposizione dialogante. Un bel colpo. Tocca alla squadra di governo e alla maggioranza fare sul serio e dimostrare capacità di governo.
Il Presidente del Consiglio ha dato prova di leadership nel suo esordio parlamentare ma ora deve misurarsi con il logorante lavoro del giorno dopo giorno e dimostrare che la luna di miele con la sua coalizione non è solo un momento emotivo ma una garanzia di collaborazione durevole.

Con un’opposizione divisa e oggettivamente fiaccata dal dissidio sempre più forte del duo Renzi-Calenda contro il Pd e i 5 Stelle i problemi per Meloni possono venire solo dalla sua coalizione.

Per questo dovrà munirsi di tutti gli strumenti per tenere a bada chi oggi le ha detto di si e che domani potrebbe essere tentato di alzare la voce, pretendere concessioni particolari, cercare dei distinguo. La tentazione degli alleati minori di una coalizione è sempre la stessa: sgomitare per farsi notare spesso disturbando il manovratore che guida il Governo. E anche quando non si arriva a livelli di rottura il rischio è che questo stillicidio finisca per fiaccare l’azione dell’Esecutivo.

Non è un mistero che Salvini voglia conquistarsi spazi di visibilità per tentare di recuperare consenso dopo il dimezzamento dei voti subito alle elezioni. E non basterà certo la benedizione di Berlusconi ad assicurare che alcuni malumori in Forza Italia vengano definitivamente sopiti.

Meloni non dà l’impressione di una che si lasci facilmente intimidire da chi alza la voce. Un po’ di mediazione è sempre necessaria purché questo non porti a decisioni fiacche o poco efficaci che appannerebbero la rappresentazione che Meloni vuol dare di sé di guida del Governo che non sta lì a vivacchiare né a farsi mettere in piedi in testa.

Le prime decisioni saranno quelle che faranno capire chi davvero comanda a Palazzo Chigi. E non saranno facili. Una buona proiezione internazionale potrebbe aiutare Giorgia Meloni ad accrescere il suo prestigio personale e a riportare alla ragionevolezza chi pensi di piegare il governo ai propri capricci.

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