sabato, 27 Aprile, 2024
Salute e Lavoro

Parità di genere arriva la certificazione

Al datore di lavoro provvisto della Certificazione della Parità di Genere sarà concesso l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a suo carico nel limite complessivo pari a 50 mila euro annui.

La Certificazione della Parità di Genere fa parte, infatti, di una delle misure che il Governo ha inserito nel PNRR – Missione 5 – «Inclusione e Coesione», tra le politiche per il lavoro. Il 16 marzo è stato siglato il documento con la Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022, entrato in G.U. n. 152 il 1° luglio 2022, che definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla Certificazione di Genere.

La Certificazione è finalizzata ad attestare l’efficacia delle politiche e delle misure organizzative adottate dal datore di lavoro al fine di ridurre il divario di genere in relazione:

  • alle opportunità di carriera;
  • ai livelli retributivi a parità di mansione;
  • alle politiche per la gestione delle differenze di genere;
  • alla tutela della maternità.

Si tenga presente che centinaia di milioni di persone, nel mondo, subiscono discriminazioni nel mondo del lavoro. Questo preoccupante fenomeno non solo viola i diritti fondamentali ma ha anche conseguenze rilevanti dal punto di vista economico e sociale.

Le discriminazioni e la negazione di diritti  soffocano opportunità, sprecano il talento umano necessario per il progresso economico e accentuano le tensioni sociali e le disuguaglianze. La lotta alla discriminazione è parte essenziale della promozione del lavoro dignitoso, sicuro e salubre..
Secondo le recenti stime dell’OIL , le donne sono ancora lontane dal raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro e, in molte parti del mondo, sono intrappolate in lavori poco qualificati e retribuite in maniera inferiore rispetto agli uomini.

L’OIL considera la parità di genere un elemento fondamentale per combattere le discriminazioni nel mondo del lavoro e per realizzare i quattro obiettivi strategici: (i) promuovere e realizzare norme internazionali e principi fondamentali sul lavoro; (ii) creare maggiori e migliori possibilità per uomini e donne di poter accedere ad un lavoro e ad un reddito sicuro e dignitoso; (iii) rafforzare la copertura e l’effettività della protezione sociale per tutti i lavoratori e le lavoratrici; (iv) rafforzare il tripartitismo e il dialogo sociale; (v) avere la garanzia dell’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’obiettivo principale dell’OIL di promuovere opportunità per donne e uomini di ottenere un lavoro dignitoso in condizioni di libertà, equità, sicurezza e dignità umana è sancito nella sua Costituzione  e riflesso in molti strumenti normativi internazionali tra i quali: la Convenzione dell’OIL sull’uguaglianza di retribuzione (n. 100)  e la Convenzione dell’OIL sulla discriminazione (occupazione e professione) (n. 111) . I principi e i diritti sanciti in tali convenzioni trovano conferma nella Dichiarazione dell’OIL sui principi e diritti fondamentali del lavoro.

La politica dell’OIL su uguaglianza di genere e di integrazione sostiene un duplice approccio: analizzare e affrontare in tutte le iniziative dell’OIL le specifiche esigenze di donne e uomini e promuovere interventi mirati per consentire loro di partecipare in egual misura al mercato del lavoro.
L’Organizzazione ha inoltre sviluppato un piano d’azione unico e globale per la parità di genere, che ha l’obiettivo di facilitare l’adozione di politiche e strategie di genere adattate ai contesti regionali e nazionali dei Paesi membri dell’OIL.

La parità di genere è strettamente legata alla giustizia sociale e rappresenta uno degli Obietti cardine dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030 rappresenta un’opportunità importante per unire gli sforzi a livello globale e sviluppare politiche coerenti per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere.

Intensificare gli sforzi per migliorare l’accesso delle donne a posti di lavoro dignitosi rappresenta non solo un imperativo morale ma anche un’importante opportunità per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

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