giovedì, 18 Aprile, 2024
Attualità

“Cinghiali e maiali sono sani? Uccideteli lo stesso”

Attivisti e attori corrono in soccorso degli animali de La Sfattoria Degli Ultimi.

Nessun riposo e nessuna pace è concessa ai responsabili e agli animali della Sfattoria Degli Ultimi. Il Tar si è pronunciato accogliendo il ricorso ordinario per discutere la vita o la morte degli animali il 14 settembre in sede giudiziale, esigendo però, in tempo record, entro il 18 agosto tutta la documentazione attestante la biosicurezza de La Sfattoria Degli Ultimi e dei maiali e cinghiali che in questo luogo hanno trovato riparo, accoglienza, dignità e amore. Sì, amore, inteso come riconoscimento dell’individualità dell’altro, accettazione e comprensione delle sue emozioni (paura, gioia, terrore, serenità), desiderio di cura.

Tra queste persone, che sono diventate simbolo del legame di affezione, quindi di amore, che esiste tra esseri umani e animali, di conseguenza il sentimento che regna è terrore, al solo pensare di dover vedere uccisi in maniera brutale le creature con cui hanno stabilito un legame. Il Commissario Straordinario alla psa AngeloFerrari, dichiara di star osservando la situazione, richiamando la soluzione attuata, ossia l’abbattimento anche di animali sani per gli allevamenti in zona rossa, a norme europee, concludendo che “si è sempre fatto così”, non esprimendosi molto quindi sulla sensatezza scientifica e sanitaria di tali leggi.

Durante l’intervista rilasciata dal Commissario Ferrari, le ore si sono accavallate in un ritmo sempre più serrato, fatto di susseguirsi di visite veterinarie, telefonate con gli avvocati, gestione delle moltissime persone che sono accorse e continuano ad accorrere da ogni parte d’Italia per sostenere e presidiare, in un ampio abbraccio la vita di questi animali. Anche Andrea Cisternino, noto attivista per i diritti animali, ieri ha raggiunto la Sfattoria Degli Ultimi dall’Ucraina, dove opera per salvare cani e altri animali dall’abbattimento.

Nel pomeriggio di venerdì, però, dopo che i responsabili della Sfattoria avevano già prodotto molta della documentazione richiesta, è arrivata una notizia che ha lasciato tutti sconcertati, gettando nello sconforto volontari e sostenitori. È stato infatti comunicato dall’avvocato che sta curando la procedura che il giudice del Tar, dopo che l’Asl aveva prodotto la sua perizia di parte, pur dichiarando che non è stato rilevato nessun focolaio di psa nei maiali e cinghiali che vivono nella Sfattoria Degli Ultimi, ha firmato in data 16 agosto un provvedimento che di fatto ha annullato l’appuntamento del 18 agosto e rimandato direttamente all’udienza. Con tale provvedimento è stato, di conseguenza, decapitato il diritto alla difesa dei responsabili e degli animali della Sfattoria, lasciando di nuovo agio all’Asl di agire come reputerà, configurando anche l’eventualità di nuove visite e di arbitrario prelievo e uccisione di questi animali.

È chiaro che, visto l’ordine di abbattimento che pende sulla testa di queste creature e il vuoto normativo invocato da Ferrari, le forze in campo si sono spostate di nuovo molto, troppo pericolosamente, contro la vita di questi animali sani, colpevoli di nulla, non destinati alla filiera alimentare, che trovano nella loro proprietaria, Paola Samaritani, e negli altri volontari, non solo la loro famiglia, ma anche la loro unica possibilità di salvezza. Emanuele Zacchini, volontario della Sfattoria, ci ha comunicato un’amarezza senza precedenti, perché l’iter giuridico viene condotto in maniera contorta e sfinente, al punto da costringerli a presentare un altro immediato ricordo, per l’abnorme illecito procedurale, che viene vissuto come una sconfitta e un dolore ulteriore, avendo sempre pregato una trattativa e un dialogo.

Sembra ci sia davvero la volontà, da parte delle Istituzioni, di voler sacrificare questi animali a vantaggio di uno status quo che non è razionale e men che meno onorevole e esemplare, sciupando in maniera scellerata un’occasione irripetibile: riempire un vuoto normativo (dialogando con l’opinione pubblica, che vuole salvi questi animali) con una legge giusta, rispettosa sì della sicurezza, ma anche dei sentimenti delle persone e, quel che vale più di tutto, dei legami d’affezione, senza i quali non possiamo più definirci umani. In forza di tale ragione e spinti da una comune, sempre più forte indignazione, volontari, persone comuni da ogni parte d’Italia, media e personaggi dello spettacolo, hanno raggiunto ieri questo santuario, per lanciare appelli alle istituzioni, che suonano ormai quasi come una richiesta di grazia, da innocenti.

Eppure nessuna rassegnazione è trapelata attraverso le tantissime voci presenti: tutti si sono stretti come alleati intorno alle meravigliose creature curate nella Sfattoria Degli Ultimi, promettendosi e promettendo di proteggere la loro vita. Perché non è possibile tradire il patto di fiducia e salvezza a cui questi animali hanno creduto, varcando i cancelli del santuario e godendo, dopo infiniti dolori, di una pace mai provata prima. Anche per questo uccidere questi animali significa accoltellare al cuore il principio di umanità.

Gli appelli

 

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