venerdì, 19 Aprile, 2024
Esteri

Israele di nuovo in campagna elettorale

TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS/MNA) – Salvo l’improbabile eventualità che entro pochi giorni 61 parlamentari della Knesset votino una sfiducia costruttiva a sostegno di Benjamin Netanyahu affinché prenda il posto di Naftali Bennett con una nuova coalizione di governo, ISRAELE si sta rapidamente incamminando verso elezioni anticipate per la quinta volta in 3 anni e mezzo.

Si tratterebbe delle 25esime elezioni per la Knesset nei 74 anni da che esiste lo stato d’ISRAELE. Non è poco. Ma ciò che è ancora più significativo è che 11 di queste elezioni si sono tenute negli ultimi 26 anni a partire dal 1996. In confronto, nei 48 anni precedenti si erano tenute “solo” 13 elezioni politiche. In altre parole, se è vero che ISRAELE non è mai stata un’oasi di stabilità politica, gli ultimi 26 anni, e soprattutto gli ultimi tre anni e mezzo, sono stati particolarmente instabili.

Secondo l’Israel Democracy Institute, se effettivamente si terranno elezioni anticipate il prossimo autunno (tra fine ottobre e primi di novembre), vorrà dire che dal 1996 gli israeliani saranno andati ai seggi in media ogni 2,4 anni, posizionandosi al primo posto per frequenza elettorale tra le 21 democrazie parlamentari prese in esame, comprese nazioni famose per la loro cronica instabilità politica come Italia, Grecia, Spagna e Giappone. Per i commentatori locali “è difficile in tali circostanze che un paese venga ben governato con un buon grado di coerenza politica – c’è un’altra conseguenza ancora più negativa di questi continui cambiamenti di governo e appelli alle urne:
essi seminano profonde divisioni”. In un editoriale del Jerusalem Post, il commentatore scrive, “le campagne elettorali, per dirla con un eufemismo, non tirano fuori il meglio delle persone. I candidati non se la giocano tanto su ciò che hanno da offrire, quanto e molto di più sul perché votare l’altra parte significherebbe un disastro.

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