venerdì, 29 Marzo, 2024
Agroalimentare

Coldiretti: agroalimentare, il blocco della Russia mette in crisi l’export di vino, pasta e olio. Sui mercati imitazioni dei prodotti

I prodotti alimentari del Made in Italy rischiano di sparire dalla Russia. L’allarme arriva dalla Coldiretti che ricorda come le sanzioni colpiranno molti prodotti ed eccellenze dell’agricoltura italiana.

Agroalimentare nel mirino

“L’alimentare è nel mirino delle ritorsioni di Putin”, scrive la Coldiretti, “come già accaduto nel 2014 con l’embargo ad una ampia lista di prodotti in risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli
Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. E’ l’allarme della Coldiretti in riferimento al decreto firmato dal presidente russo Vladimir Putin come reazione “rapida” e “ponderata” alle ultime sanzioni
UE per l’invasione dell’Ucraina che “sarà avvertita” spiega Mosca nelle aree più “sensibili per coloro a cui si rivolge” con una lista di Paesi per i quali saranno vietati i movimenti di export e import, di prodotti finiti e materie prime.

Stop a vino, pasta e olio

In pericolo per l’Italia ci sono le vendite degli elementi base della dieta mediterranea come vino, pasta e olio in Russia, che sono scampati all’embargo, ed hanno raggiunto lo scorso anno il valore di 670 milioni
di euro con un aumento del 14% rispetto al 2020, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat. “Tra i prodotti Made in Italy più venduti nel Paese di Putin”, precisa la Coldiretti, “ci sono infatti prodotti come
il vino e gli spumanti per un valore attorno ai 150 milioni di euro, il caffè per 80 milioni di euro, l’olio di oliva per 32 milioni di euro e la pasta per 27 milioni di euro. In particolare l’Italia”, riferisce la Coldiretti, “è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, ed ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti a partire da Prosecco e Asti
ma tra le denominazioni più apprezzate ci sono anche i vini Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti”.

Made in Italy cancellato

“Gli effetti del conflitto ucraino rischiano dunque di cancellare completamente il Made in Italy a tavola dai mercati e dai ristoranti di Mosca”, denuncia la Coldiretti, “aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo”.

Danno dalle imitazioni

“Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge”, continua la Coldiretti, “la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in
Italy, realizzati in Russia come parmesan, mozzarella, robiola, o nei Paesi non colpiti dall’embargo come scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia, ma anche salame Milano e
gorgonzola di produzione Svizzera e reggianito di origine brasiliana o argentina. Nei supermercati russi si possono trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali, dalla mozzarella “Casa Italia” all’insalata “Buona Italia”, dalla robiola Unagrande alla mortadella Milano. Il danno”, conclude la Coldiretti, “riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, ha dovuto rinunciare ai prodotti alimentari Made in Italy originali”.

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