sabato, 4 Maggio, 2024
Regioni

14 bambini malati oncologici ucraini in volo verso Torino

Quattordici malati oncologici ucraini stamattina alle 6.50 hanno attraversato il confine con la Moldavia a Palanca, e hanno iniziato un viaggio della speranza insieme ai genitori, fratelli e sorelle che li porterà questo pomeriggio all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove immediatamente faranno i primi esami e riceveranno le cure e le profilassi sospese dall’inizio della guerra. Dopo un viaggio di circa 5 ore in pullman, passando per Chisinau, hanno raggiunto Iasi dove è atterrato un Boeing 737 charter, partito da Torino. La ripartenza è prevista attorno alle 14, e alle 17 saranno in Italia. A coordinare l’operazione la Regione Piemonte, che ha attivato alcuni finanziatori privati che hanno collaborato attivamente al progetto. La Fondazione Lavazza ha messo a disposizione il charter, Marco Boglione a capo di Basic Net ha messo a disposizione uno degli aerei della sua compagnia privata per trasportare già ieri una prima equipe medica, e l’imprenditore tessile Alessandro Barbero ha invece accompagnato il gruppo fino a Iasi. “Siamo pronti a ripetere questa iniziativa, che dimostra quando è grande il cuore dei piemontesi” ha spiegato a Italpress, il governatore Alberto Cirio, durante il volo verso la Romania. Franca Fagioli, primario di oncologia infantile al Regina Margherita, conferma questa necessità e la disponibilità dell’ospedale torinese. “Ogni anno in Italia 2.500 minorenni si ammalano di tumore, di cui 1.500 sotto i 14 anni. Oggi abbiamo un bambino di due anni appena, ma anche un 21enne che si è aggiunto all’ultimo momento” spiega. “Noi siamo un centro di eccellenza – aggiunge – curiamo ogni circa 180 casi. Abbiamo la possibilità di ospitare almeno altri 14 malati. E ce n’è bisogno. Perché dall’inizio della guerra molte cure sono state sospese”. In Ucraina sono circa duemila i casi di tumori nei minori, e ancora si pagano le conseguenze della tragedia di Chernobyl, con una presenza superiore alla media di sarcomi. “Abbiamo un rapporto antico con le strutture sanitarie di quel Paese, oggi il livello delle cure in Ucraina è molto buono. Ma se per motivi di necessità c’è bisogno di ricoverarli in Italia, il canale di comunicazione è sempre aperto” spiega Fagioli parlando a Italpress. In questi primi giorni di guerra tutto si è complicato improvvisamente, ma grazie all’associazione Life Line, si è riusciti a capire chi avesse bisogno di essere portato urgentemente in Italia. Nel volo di oggi dalla Romania saliranno undici bambini ricoverati a Kiev, mentre gli altri tre sono arrivati da altre città dell’Ucraina, dove restano da curare migliaia di altri bambini. “Alcuni cicli di cura sono biennali, come per la leucemia, e quindi i pazienti da curare in Ucraina oggi sono migliaia” prosegue Fagioli. La buona notizia, in una vicenda tragica, è che le cure funzionano. “Curiamo i bambini con dosi molto maggiori, proporzionalmente, rispetto a quelle che vengono somministrate agli adulti, perché loro sono in grado di assorbirle e smaltirle molto meglio. Questo determina, in tutto il mondo, una percentuale di successo superiore. Siamo ottimisti anche per questi 14 bambini che portiamo in Italia oggi. C’è il rischio di recidiva, ma è normale, e non preclude la guarigione” aggiunge. Bambini e accompagnatori saranno integrati in un sistema di cura che comprende psicologi e mediatori culturali, e l’ospitalità garantita da strutture come il Sermig, Casa Ugi e Casa Oz. (ITALPRESS). jp/tvi/red 05-Mar-22 12:49

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