sabato, 20 Aprile, 2024
Agroalimentare

Intervista a Mario Serpillo, Presidente dell’UCI-Unione Coltivatori Italiani. Agricoltura biologica: finalmente in arrivo la legge?

In dirittura d’arrivo l’iter parlamentare del Disegno di Legge sulla “Agricoltura con metodo biologico”. Lo scorso giovedì, la Camera ha approvato con modifiche il testo già licenziato dal Senato, eliminando l’equiparazione del metodo biodinamico con quello biologico, ed ora la proposta di legge è in attesa di nuova calendarizzazione per essere approvata, in via definitiva, da Palazzo Madama. Il provvedimento in esame, il cui iter è iniziato a Dicembre 2018, è necessario per tradurre in pratica gli sviluppi più recenti della normativa continentale. Parliamo di aspetti tecnici e strategici con Mario Serpillo, Presidente Nazionale dell’UCI-Unione Coltivatori Italiani.

Dottor Serpillo, il biologico esiste ormai da tempo, perché oggi questa Legge è così importante per l’Italia?
“L’Italia attende una Legge di settore da ormai 15 anni! Il biologico è sempre più legato alla salute, alla tutela del territorio, ad una proposizione diversa del tessuto agricolo. I dati ci dicono che l’Italia, nel 2019, era già il primo Paese europeo per numero di Aziende agricole impegnate nel biologico. L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese, nel 2019 appunto, ha raggiunto il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a livello nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE. È un patrimonio da gestire e da organizzare. Serve un’azione che permetta di regolare il mercato, il cui risultato finale deve essere lo sviluppo di interi distretti biologici per favorire l’organizzazione della produzione e del mercato, stimolare l’aggregazione tra i produttori e gli altri soggetti della Filiera. E questo vale sia per la produzione agricola ed agroalimentare che per l’acquacoltura, altra eccellenza nostrana di cui si parla sempre troppo poco! Per tutte queste ragioni, serve una Legge nazionale. Anche l’UCI sta apportando un prezioso contributo nel dibattito nazionale, poiché siamo all’interno del Partenariato per la redazione del Piano Strategico Nazionale della PAC. Abbiamo una scadenza importante: il 1° gennaio 2023 entrerà in vigore la nuova PAC e dobbiamo farci trovare pronti ad assorbire le novità!”.

Presidente, l’Europa sta andando velocemente verso una Normativa decisamente più favorevole alle mozioni ambientaliste. Lei pensa che anche il settore agricolo ne debba tenere conto?
Certamente! Gli obiettivi della PAC si integrano con la strategia della “Agrobiodiversità” e con il “Farm to Fork” all’interno del Green Deal europeo: per cui, entro il 2030, almeno il 25% dei terreni agricoli dell’Ue dovrà essere trasformato in biologico, almeno il 10% della superficie agricola dovrà far parte di aree ad alta biodiversità – come fasce tampone e terreni a rotazione colturale (il cosiddetto maggese) – mentre l’uso dei pesticidi chimici dovrà essere ridotto del 50%. E poi dobbiamo arrivare all’armonizzazione e alla razionalizzazione del sistema delle Autorità nazionali e locali e degli Organismi competenti, un altro aspetto decisamente fondamentale per i nostri produttori”.

Uno degli obiettivi che il legislatore si pone è la creazione e la disciplina dell’uso di un MARCHIO nazionale che contraddistingua i prodotti ottenuti con il metodo biologico, realizzati con materie prime coltivate o allevate in Italia. È un’opportunità da cogliere?
Anche questo è un passaggio importante. Servirà per caratterizzare i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana e che, quindi, rispettano le linee guida della normativa dell’Unione Europea. Il marchio nazionale sarà strategico anche in chiave di marketing, rappresentando l’espressione del Paese. Inoltre, renderà più dura la vita a chi pratica il cosiddetto Italian sounding, come abbiamo sostenuto con fermezza nel 2019 proponendo il Ministero per il Made in italy!” conclude Serpillo.

In conclusione, Presidente, cosa ci possiamo e dobbiamo augurare?
“L’UCI auspica una immediata approvazione definitiva della Legge, importante anche per i cittadini, che chiedono standard sempre più elevati e criteri di trasparenza, con il rafforzamento di norme e strumenti di tutela dei consumatori circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti biologici, anche mediante l’impiego di piattaforme digitali. La Legge sul biologico potrà fare da traino di ripresa economica, in quanto caratterizzata da un elevato grado di innovazione e favorirà l’imprenditoria giovanile!”.

 

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