venerdì, 29 Marzo, 2024
Attualità

La Memoria, contro tutti i genocidi

“Per uno che ha passato quello che ho passato io non c’è un 27 gennaio, sono tutti i giorni Giornata della memoria”. È la senatrice Liliana Segre, una degli ultimi sopravvissuti a un campo di sterminio nazista, ad aprire i ricordi indelebili della tragedia delle vittime dell’Olocausto nella data commemorativa prescelta dall’Onu nel 2005. “Purtroppo la storia non insegna abbastanza – prosegue la senatrice – e non viene abbastanza studiata, allora diventano importanti le date”.

Non basta ricordare, aumentati gli incidenti antisemiti

È stato scelto il 27 gennaio perché fu il giorno in cui si disvelò la verità al mondo quando, nel 1945, l’Armata Rossa sovietica entrò nel campo di concentramento di Auschwitz e tutti conobbero la sorte che era toccata ai 6 milioni di deportati ebrei e a i 4 milioni di altre vittime, tra rom, sinti, portatori di handicap e avversari politici, morti nei “campi di lavoro” nazisti. Ma ricordare non basta se solo pochi giorni fa un bambino di 12 anni a Livorno è stato picchiato e insultato da due minorenni perché ebreo. Secondo il Report annuale sull’antisemitismo pubblicato il 24 gennaio scorso dall’Organizzazione Sionista Mondiale e dall’Agenzia Ebraica, il 2021 è stato l’anno peggiore per gli attacchi antisemiti dell’ultimo decennio, con una media di dieci incidenti al giorno e con la probabilità che molti altri non siano stati segnalati. L’Europa è il primo continente per numero di incidenti, con quasi il 50% di tutti quelli verificatisi a livello globale mentre il secondo continente è stato il Nord America.

L’orrore si può ripetere

Diceva Primo Levi in “Se questo è un uomo”: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Perché ciò che è accaduto può ritornare. Le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate”.  E i fatti sembrano dargli ragione, perché stragi di innocenti, spesso silenziose come quelle africane, si ripetono ancora oggi. “Bisogna sollevare quel manto di indifferenza che copre il dolore dei martiri! Il mio impegno –  scriveva nel 1997 Elisa Springer, anch’essa sopravvissuta allo sterminio, ne “Il Silenzio dei Vivi” – è un dovere verso i miei genitori, mio nonno, e tutti i miei zii. È un dovere verso i milioni di ebrei ‘passati per il camino’. Gli zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i Testimoni di Geova, gli omosessuali. E verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e immolati al vento dell’assurdo. I giovani liberi devono sapere. Dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato storia, è la storia oggi”.

Mattarella: “Mai abbassare la guardia”

A fare da eco al monito imperituro della scrittrice austriaca è il messaggio del nostro Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella: “Questa Giornata ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Come i recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia”. Ma insieme ad Anna Frank ci piace anche pensare che il bene sia più forte del male: “È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze – scrive nel suo famoso diario – perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.

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