venerdì, 29 Marzo, 2024
Lavoro

Lavoro e pensioni il Governo accelera. Pronte le norme contro il lavoro precario

Incontro sindacati-Ministeri

Al centro dell’attenzione i temi di maggior rilievo. Per il lavoro lo stop a “Contrattini e lavoretti”, con nuove norme contro il precariato. Sulla riforma della previdenza, ieri pomeriggio si è tenuto dopo quello del 20 gennaio, un faccia faccia tra i leader sindacali, Landini Cgil, Sbarra Cisl e Bombardieri Uil, con i ministri delle Finanze Daniele Franco e del lavoro Andrea Orlando.

Riforma delle pensioni

Il 2023 sarà l’anno di inizio di una nuova previdenza, mentre l’anno in corso servirà da ponte per arrivare a concordare un piano globale. Gli incontri per sostituire la riforma Fornero (uscita a 67 anni di età o a chi ha lavorato almeno 43 anni, 42 anni per le donne) serviranno per garantire quella flessibilità in uscita dal mondo del lavoro che assieme alla tutela dei giovani e delle donne, è l’obiettivo principale dei sindacati. Per Cgil, Cisl e Uil è necessario estendere la flessibilità nell’accesso alla pensione, senza penalizzazioni per chi ha contributi prima del 1996, a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

Gli incontri

Ieri il tavolo tecnico Governo-sindacati ha proseguito il confronto su giovani e donne, aggiungendo altri tasselli importanti come la pensione di garanzia per i giovani e una riforma della previdenza complementare.
Per i giovani il capitolo previdenza e lavoro andranno ad intrecciarsi. I sindacati chiedono meno precarietà e contratti duraturi, quindi versamenti costanti. Inserendo contributi figurativi e clausole che diano continuità ai contratti a “singhiozzo”. Il prossimo round è previsto per il 3 febbraio, quando la riunione tra Cgil, Cisl e Uil e i ministri Orlando e Franco si focalizzerà sulla flessibilità in uscita, che rimane il nocciolo della riforma, oggi infatti, si vive in una sorta di limbo tra la ex Quota 100 e la nuova Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi) una misura ponte – avversata dai sindacati -. Dopo la riunione del 3 febbraio ci sarà un appuntamento per giorno 7, data in cui il Governo risponderà con i numeri alle richieste dei sindacati, quelle su giovani e previdenza complementare.

Stop a precarietà e lavoretti

Altro tema discusso con il ministro Orlando è quello del lavoro e delle norme anti precariato. È scattato infatti il disco rosso per bloccare “contrattini e lavoretti”. Il vertice dei sindacati con il Ministero del Lavoro, ha ottenuto un primo risultato: “Si è aperto un confronto. Sono emersi punti importanti per ridurre la precarietà, incentivare la formazione, la stabilità e il lavoro di qualità”. Ad annunciare la ritrovata volontà di collaborazione è il leader della Cgil Maurizio Landini, che con Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra, hanno tenuto un confronto a tutto campo con il ministro del lavoro Andrea Orlando. Una ripresa di trattative a cui il Governo e il premier Draghi hanno dato il via libera.

Primo obiettivo raggiunto

Il confronto sul lavoro e stop alla precarietà ha avuto toni distensivi, con l’impegno da parte del Ministero di dare vita a rapide scelte normative per discutere di: “politiche a sostegno di un’occupazione di qualità. “Nell’emergenza, tutta italiana”, osserva la Cgil, “dei contrattini e dei lavoretti”. Sul tema “precarietà” i sindacati hanno ribadito come si è giunti ad una situazione di emergenza che era stata, a loro giudizio, “ampiamente segnalata dalle confederazioni nella mobilitazione delle settimane scorse”. Per i sindacati inoltre che la stessa Legge di Bilancio non ha “affrontato nel modo giusto il problema”.

Il giudizio positivo

Archiviate le recenti contrapposizioni i sindacati hanno intrapreso una nuova collaborazione sollecitando una condizione, quella che il Governo riconosca lo stato di grave difficoltà in cui versa i mondo del lavoro, con “salari bassi e la troppa precarietà”, mentre oggi c’è necessità di “rimettere al centro il lavoro e la qualità del lavoro”.
“Trovo importante”, osserva Landini, “che il governo abbia ascoltato e si sia reso disponibile ad aprire questo confronto”.

Tempi rapidi per nuove norme

L’intesa tra sindacati e ministro Orlando sarà messa alla prova già nei prossimi giorni. Tempi stretti che sono il riflesso di una volontà comune d’azione. “Si è aperto un confronto sul lavoro, e il ministro riconvocherà un
nuovo incontro entro fine mese. Sono emersi punti importanti per ridurre la precarietà. Si sono registrate diverse valutazioni”, aggiunge Landini, “durante il confronto si è ragionato su come affrontare i contratti a termine, e le loro causali, si è ragionato sulla contrattazione, sul superamento dei contratti pirata, sul dare validità generale erga omnes ai contratti. Contemporaneamente” puntualizza il leader della Cgil, “si deve dare una tutela a chi oggi lavora su piattaforme, indicando la necessità di rafforzare i salari”.

Contratti e ammortizzatori

Sul tavolo del confronto c’è anche la riduzione del “numero dei contratti”, ridefinendone il perimetro. “Abbiamo ribadito”, osservano i sindacati, “la necessità di arrivare a forme legislative di sostegno alla contrattazione collettiva e alla misurazione della rappresentanza”.
La Cgil ha anche “posto il tema di come, in questa fase transitoria di avvio della riforma degli ammortizzatori sociali, si sostengono le imprese e i lavoratori maggiormente coinvolti dalla crisi, non solo il turismo e servizi, ma anche i settori della moda e dell’automotive che hanno la necessità di aprire tavoli seri di discussione che riguardano sia le politiche industriali, sia le questioni di gestione di una fase difficile soprattutto per le imprese dell’indotto”.

Quarantena e malattia

Durante il faccia a faccia si è entrati nel merito delle difficoltà tra lavoratori e imprese nel trovare risposte chiare in caso di contagio e convalescenza, la cassa integrazione Covid non è stata rinnovata e bisognerà trovare in tempi rapidi una via alternativa. Si è discusso fanno sapere i sindacati anche del “problema delle quarantene e della malattia”. La Cgil ha chiesto “che queste due questioni siano affrontate, e che “nei prossimi giorni” il Governo trovi “risposte e soluzioni”.

Il ministro d’accordo

Tra breve ci sarà il nuovo appuntamento con il ministro Orlando che si mostra in linea con le stesse preoccupazioni dei sindacati. Dai dati che emergono da uno studio del Ministero c’è un ampliamento delle difficoltà economiche e di lavoro.
“Lo studio che abbiamo presentato”, rivela Orlando, “ha individuato una serie di fattori e vede lo stallo nell’ambito salariale che ha portato una cifra consistente di lavoratori in una situazione di povertà nonostante lavorino e abbiano tutto il diritto di andare sopra a quella soglia”. In merito alla soglia di povertà e al ruolo delle donne nel mondo del lavoro, il ministro ha sottolineato un aspetto cruciale che è all’interno della trattativa con i sindacati. “La soglia di povertà è definita dai parametri europei e una delle cinque proposte è anche una revisione di quei parametri perché non considera adeguatamente anche la situazione delle donne”, aspetto che se considerato, conclude Orlando, “porterebbe ad una situazione anche peggiore”.

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