giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

Pensioni. Da gennaio assegni più pesanti. Perequazioni per contrastare caro vita

Perequazione, è il termine che aiuterà i pensionati a contrastare la spinta dell’inflazione e gli aumenti dei prezzi. Così dal primo gennaio i pensionati riceveranno un assegno previdenziale un po’ più pesante.
Importi e spiegazioni sono stati annunciati dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che sottolinea come ci sarà dal un “aumento considerevole delle pensioni che non avveniva da anni”.

Perequazioni al 100%

Secondo le fonti dell’Inps gli assegni saranno ricalcolati alla luce degli aumenti del costo della vita, e di quelli generati dall’inflazione, o per rincari dovuti al mercato, come per l’energia, in particolare per luce e gas. Si tratta di una perequazione che varrà per tuttigli assegni, da quelli magri a quelli pesanti. Il ricalcolo si ottiene moltiplicando il tasso di inflazione indicato dall’Istat per il tasso di rivalutazione applicato a seconda della fascia di appartenenza definita sulla base dell’importo dell’assegno percepito.

Il calcolo degli aumenti

Secondo le indicazioni del presidente Inps Pasquale Tridico, gli assegni subiranno “aumenti considerevoli rispetto all’adeguamento dell’inflazione dal primo gennaio 2022”. Dal prossimo mese quindi scatteranno aumenti che oscillano dall’1.5 all’1.7%, gli scaglioni sono necessari per pensioni che raggiungono fino a quattro volte il minimo ossia fino a 2.062 euro, (il trattamento minimo è fissata a 515,58 euro mensili). Quindi le pensioni minime avranno una perequazione rispetto all’inflazione del 100%, pari al +1,7% valore indicato nel decreto ministeriale del 17 novembre 2021. Le pensioni di importo superiore, invece, avranno un adeguamento rispetto all’aumento dei prezzi del 90% (da oltre 4 volte il minimo a 5 volte il minimo) e poi a seguire del 75%, con la rivalutazione effettiva rispettivamente dell’1,5% e dell’1,275%.

Ecco le cifre al netto

Stando così al ricalcolo per fasce e per percentuale di inflazione, l’assegno mensile sarà un po’ più pesante.
Gli importi indicati dall’Istituto di previdenza, vanno dai 13 euro netti mensili per chi percepisce una pensione di mille euro lordi a quasi 38 euro per chi ha un trattamento di quattro mila euro.

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