venerdì, 19 Aprile, 2024
Attualità

Smartworking, croce e delizia. Serve una legge

Una normativa in materia dello smartworking e del lavoro a distanza è urgente, purché ben articolata  per regolare tempi, modalità, supporti logistici, di sicurezza ed aspetti economici.
Il lavoro a distanza di alcune categorie di lavoratori dipendenti sia nel privato e sia nel pubblico impiego, specie da parte del mondo femminile, ha mostrato limiti, anomalie e vulnerabilità. Pregi e difetti. Tra il personale dipendente c’è chi lo venera e chi lo odia. Come sempre in tutte le questioni  la verità sta nel mezzo.

Stando sempre davanti ad un computer,  da casa, tra le quattro pareti domestiche – tra l’altro da condividere – si accumula uno stress non di poco conto, con conseguenze  anche sulle esigenze fisiologiche e alimentari.

Coloro che non hanno vincoli di prestazioni lavorative soggette a particolare rendicontazione, quali il colloquio simultaneo con colleghi, con vertici aziendali o del pubblico impiego, per relazioni, programmi e progetti da condividere perché complementari o supplementari ad altri, hanno spazi ed occasioni per allontanarsi, alla bisogna,  dalla postazione di lavoro, in alcuni casi anche per tempo indefinito, sfuggendo a qualsiasi forma di rendicontazione della propria prestazione di servizio.

Evitare eccessi ed abusi

Una normativa al riguardo è urgente ed indispensabile perché non mancano eccessi, abusi ed inosservanze delle più elementari regole di buon senso, di tatto, di rispetto e della deontologia contrattuale sia da parte del datore di lavoro, del dirigente del pubblico impiego e sia da parte del dipendente, in base ai rispettivi status giuridici.

Per evitare abusi o consuetudini anomale occorre un intervento legislativo o regolamentare, a salvaguardia della salute del lavoratore in smart working sul fronte degli strumenti di lavoro. Soprattutto, vanno considerate le dotazioni ergonomiche di supporto, quali scrivanie, fonti di illuminazione, sedie ed altro.

È opportuno che il Governo individui i mezzi, con attenzione anche agli aspetti igienico-sanitari e si di sicurezza di cui deve essere dotato il personale costretto al lavoro a distanza.

Mezzi, consumi di energia e aspetti della vita familiare

Non sono di poca  importanza alcuni aspetti da considerare di tipo economico quale il consumo di energia elettrica ed il disagio logistico per la destinazione di una stanza ad ufficio, non accessibile ad altri componenti familiari durante le ore di lavoro ed oltre, comunque, per ragioni di riservatezza e di custodia del materiale in dotazione.

Occorre che vengano stabiliti gli orari di lavoro e le pause obbligatorie per i pasti considerato che presso gli uffici si gode dei buoni pasto ed il consumo avviene, di norma, presso le strutture di ristorazione, mentre lavorando presso il proprio domicilio il confezionamento,  la preparazione dei pasti  ricade sul lavoratore, a volte, con spazi disponibili esigui od inesistenti.

L’epidemia ha dato maggior rilievo all’aspirazione delle mamme lavoratrici di poter conciliare il lavoro con la cura dei figli, specie in età infantile o, comunque, in caso di loro temporanea infermità, od in presenza di altre situazioni di bisogno.

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