venerdì, 26 Aprile, 2024
Manica Larga

Rosso fuoco: clima e pandemie, gigantesche sfide del presente

Difficile respirare in queste ore ferragostane. Come recitava un vecchio spot pubblicitario, Anto’ fa caldo. Il numero degli incendi che divampano in Italia come in giro per il mondo non si conta più. Così come pure abbiamo perso la conta degli eventi meteorologici estremi. Vedi la Germania pochi giorni fa.

Come sottolinea il rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite presentato di recente, “Il peggio deve ancora venire e a pagarne il prezzo saranno i nostri figli e nipoti, più che noi stessi”.

 

Le Nazioni Unite: “Siamo in codice rosso. Azzerare la CO2”

Insomma, secondo le Nazioni Unite siamo in codice rosso: abbiamo superato il limite e certi cambiamenti sono ormai irreversibili. Prendi l’innalzamento degli oceani, per esempio.

Tuttavia, precisano gli scienziati, una soluzione esiste, ed è azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050 dimezzandole in meno di dieci anni, ovvero entro il 2030. Altrimenti la temperatura continuerà a salire: 3 gradi in più in meno di dieci anni e 4 entro il 2100.

 

Clima: per i giovani preoccupazione numero uno

L’emergenza climatica rappresenta la preoccupazione numero uno per le giovani generazioni, come confermato dall’ultimo studio di Deloitte. “Dalla Millennial & Gen Z Survey emerge chiaramente che i giovani sono sempre più preoccupati per la situazione ambientale e sono molto critici verso i leader, sia politici sia aziendali, che hanno affrontato la questione finora”, ha dichiarato Fabio Pompei, amministratore delegato di Deloitte Italia, che ha aggiunto: “Come dimostra il report dell’Ipcc pubblicato lunedì 9 agosto, i ragazzi esprimono una preoccupazione legittima e fondata. Per questo anche le istituzioni e le imprese devono iniziare ad affrontare il cambiamento climatico come una minaccia serie e imminente”.

 

La pericolosità del combinato disposto pandemia-emergenza climatica

Uno dei punti chiave di questa storia è che la sua pericolosità può combinarsi con il fatto che siamo nel bel mezzo di una pandemia. La storia ci insegna che dopo le pandemie seguono periodi di forte instabilità sociale ed economica. E, troppo spesso, guerre.

A meno che non si trovi un modo per accettare che anche questa pandemia è stato un grande reset e che abbiamo l’opportunità di collaborare, non c’è via d’uscita. Per questo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile disegnati della Nazioni Unite rappresentano una risorsa dal valore inestimabile.

Questi rappresentano, infatti, la chiave per collaborare a livello planetario per affrontare le questioni economiche e sociali più delicate, tra cui il cambiamento climatico appunto, per costruire un mondo a dimensione d’uomo.

Siamo in altri termini di fronte a una scelta: scegliere di distruggere quel che è rimasto oppure scegliere di costruire insieme il mondo di domani, ovvero quello che lasciamo in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti. Sulla convenienza di quale opzione, non dovrebbero esserci dubbi.

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