domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

Agricoltura sociale. Premiati progetti ecologici e per aiuto alle persone fragili

Un premio che oggi in Italia ha un valore inestimabile perché unisce lavoro, impegno ecologico, saperi locali e tanta solidarietà. Si presenta così l’iniziativa: “Coltiviamo agricoltura sociale”, – che come dicono con orgoglio gli organizzatori – “non si è fermato nemmeno davanti alla pandemia “- con i sui 120 mila euro messi in palio da Confagricoltura, Reale Foundation e Onlus Senior – L’Età della Saggezza. Un fondo che va a Bolzano, Asti e Catanzaro. È l’iniziativa giunta alla sua quinta edizione che continua ad essere molto seguita, a dimostrazione dell’interesse per un comparto agricolo e sociale in espansione. Ad aggiudicarsi l’assegno di 40 mila euro ciascuno sono state tre aziende agricole di Bolzano, Asti e Catanzaro che, oltre al premio in denaro, hanno ricevuto una borsa di studio ciascuna, per partecipare al ‘Master di Agricoltura Sociale’, presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Determinante per la diffusione sul territorio la collaborazione, sin dalla prima edizione, della Rete Fattorie sociali. La sinergia tra gli operatori, la Rete e l’Università Tor Vergata ha consentito di raggiungere alti livelli di professionalità e competenza.

Quest’anno la borsa di studio assegnata all’impresa di Asti sarà intitolata al Barone Romano Gianotti, già consigliere di Reale Mutua e revisore della federazione regionale agricoltori piemontesi di Confagricoltura.
Confagricoltura e la Onlus Senior – L’Età della Saggezza, insieme agli sponsor partner di progetto, in questi cinque anni, hanno finanziato con oltre ben 670 mila euro a fondo perduto i progetti di 15 fattorie sociali che, secondo il regolamento del bando, hanno realizzato il loro programma entro l’anno. I piani presentati, dopo la votazione on-line del pubblico, che ne ha selezionati 30, hanno passato il vaglio della giuria, che ne ha scelti tre.

3.000 aziende agricole, 35.000 addetti, 250 milioni di fatturato sono i numeri di questo fenomeno, diventato oggi un vero e proprio welfare verde che offre supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più deboli e fragili.

“Siamo stati antesignani ancora una volta”, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, “Prima di altri abbiamo capito che l’innovazione, per noi fondamentale in tutte le sue declinazioni, passa anche da questo nuovo modello di assistenza, di offerta di servizi sociali, per la salute, il benessere e il reinserimento. Abbiamo risposto in questo modo alle necessità della società, addirittura prevedendone i cambiamenti. Sono orgoglioso di premiare, anche in questa edizione, iniziative così interessanti, che creano opportunità, rimettono al centro l’individuo, sviluppano occupazione, senza perdere di vista il prodotto di qualità e il business. E’ la migliore conferma che abbiamo percorso la strada giusta”. I progetti presentati, provenivano da tutto il territorio italiano.

Per Angelo Santori, segretario generale della Onlus Senior – L’Età della Saggezza: “Sostenere economicamente ancora le migliori proposte nel campo dell’agricoltura sociale”,
spiega Angelo Santori, segretario generale della Onlus Senior – L’Età della Saggezza, “vuol dire arricchire i prodotti e i servizi offerti dall’agricoltura di ulteriori e importanti valori, che vanno dalla difesa della salute al miglioramento della qualità della vita e della persona; dalla creazione di beni comuni per la collettività al mantenimento di un tessuto sociale vitale nelle aree interne del Paese, meno servite”.
“Siamo profondamente convinti del contributo dell’agricoltura alla ripresa e alla crescita sostenibile del Paese”, fa presente Virginia Antonini Direttore Comunicazione Istituzionale, sostenibilità e Fondazione di Reale Group, “Non a caso vantiamo una storica partnership con Confagricoltura, che ci permette di valorizzare lo spirito mutualistico che guida il nostro modo di fare impresa. Sostenere questo bando, infatti, significa per Reale Mutua e Reale Foundation contribuire a generare impatti misurabili e intenzionali per la generazione di un bene comune”.

Questi i progetti delle aziende premiate.

“Benessere con l’aiuto di piante”. La cooperativa sociale ‘Imparare – crescere – vivere con le contadine’ (Bolzano) è stata fondata dall’attuale presidente, Maria Magdalena Hochgruber, per dare alle contadine del Sud Tirolo una maggiore autonomia. Con il progetto “Benessere con l’aiuto di piante”, la Cooperative estenderà la sua tradizionale attività a persone con fragilità e ad anziani in buone condizioni di salute, introducendoli alla coltivazione e alla cura delle piante officinali e dell’orto. Premiata per la capacità d’innovazione nel costruire ampie reti di Fattorie Sociali che erogano servizi alla persona in aree agricole decentrate, rispondono alle esigenze di chi ha maggiori difficoltà di spostamento, creando al tempo stesso delle opportunità di sviluppo per le aziende agricole del territorio.

Il progetto “Ceste di Rapa 2.0” dell’azienda agricola ‘Il Cortile di Simone Artesi’, (Asti), con la cooperativa ‘Esserci’ e le associazioni di volontariato ‘Aladino’ e ‘Danish Refugee Council’ (DRC), offrono un percorso esperienziale attraverso i laboratori vivaistici terapeutici, la pratica colturale biologica, la produzione orticola di Ceste di Rapa e la produzione floreale, fino ad arrivare alla vendita diretta. Premiata per l’impegno per l’integrazione e la realizzazione di buone pratiche ripetibili che valorizzano le diversità (minori, giovani in situazione di disagio sociale e disabili) in un circuito produttivo e di consumo, per creare una Community stabile e interattiva sulla filiera del cibo.

“Coltiviamo il sociale”. L’azienda agricola Lenti Società Cooperativa (Catanzaro) e l’impresa agricola Ester Mignolli, spinti dall’esperienza familiare con le diversità hanno presentato il progetto “Coltiviamo il sociale”, che prevede la realizzazione, nell’ambito di un’azienda agricola esistente, di una “fattoria di permacultura”. Nel territorio di riferimento, il comune di Lamezia Terme e la provincia di Catanzaro, la comunità dimostra, infatti, poca sensibilità per la situazione di disabilità. Hanno ricevuto il premio per il loro impegno a migliorare la qualità e la sostenibilità del sistema-territorio, valorizzando il rispetto della diversità, della biodiversità, nonché all’integrazione dei soggetti più fragili.

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