Il Gruppo Dema ha presentato un’ipotesi di piano industriale, che apprezziamo e che prevede il mantenimento dei livelli occupazionali, 680 dipendenti, ed il mantenimento operativo dei 4 stabilimenti campani e pugliesi, oltre ai 90 dipendenti della società DCM dell’indotto che chiediamo vengano inseriti nel piano di recupero. Crediamo però sia necessario, a questo punto, ragionare sul futuro di tutto il comparto aerostrutture in Italia, in particolare nel Sud, attraverso un tavolo istituzionale con la presenza dei rappresentanti del Governo, delle Regioni e delle organizzazioni sindacali nazionali.
Questo il commento dell’UGL Metalmeccanici presente, con il vice segretario nazionale Adelmo Barbarossa ed i segretari provinciali di Napoli e Brindisi, Ciro Esposito e Damiano Flores, all’incontro odierno sulla crisi dell’azienda con il Mise, il ministero del Lavoro, la direzione aziendale Dema, i rappresentanti delle Regioni Puglia e Campania e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
Inoltre abbiamo apprezzato l’accordo per la ristrutturazione del debito di Dema verso Inps, che ha permesso di superare il primo ostacolo al mantenimento in vita dell’azienda. Positivo anche l’intervento di Invitalia con oltre 17 milioni fino al 2024 di cui 5 a fondo perduto e ulteriori 4 milioni di credito d’imposta.