mercoledì, 20 Novembre, 2024
Lavoro

Coldiretti: l’agricoltura offre 200 mila posti di lavoro. Prandini: al settore servono innovazione, meno tasse e più Made in Italy

Nella realtà ci sono 200 mila posti di lavoro, ma in pochi vogliono dedicarsi ai campi. Eppure il settore dell’agricoltura potrebbe essere davvero il volano dell’occupazione, della riorganizzazione dei territori in merito alla loro salvaguardia e produttività. Progetti e proposte sono state presentate dalla Coldiretti al premier Giuseppe Conte durante gli Stati Generali, appuntamento a cui ha partecipato una delegazione dei giovani imprenditori agricoli iscritti alla confederazione. “L’esperienza dell’emergenza sanitaria ha dimostrato che con una adeguata formazione e semplificazione l’agricoltura nazionale può offrire agli italiani in difficoltà almeno 200mila posti di lavoro che oggi sono affidati necessariamente a lavoratori stranieri stagionali che ogni anno attraversano le frontiere per poi tornare nel proprio Paese”, ha esordito il presidente della Coldiretti.

“Dopo essere stato snobbato per decenni si registra infatti un crescente interesse degli italiani per il lavoro nelle campagne anche per la situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici”, è stato ricordato dalla Coldiretti al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, “Un segnale positivo importante per il comparto che tuttavia si scontra con la mancanza di formazione e professionalità che è necessaria anche per le attività agricole soprattutto per chi viene da esperienze completamente diverse”. Per la Coldiretti la vita nei campi si è specializzata in qualità del lavoro per questo serve un progetto formativo all’altezza delle necessità produttive.

“Una opportunità che deve essere dunque accompagnata da un piano per la formazione professionale e misure per la semplificazione ed il contenimento del costo del lavoro”, ha osservato Prandini nel sottolineare che, “la cancellazione per quest’anno dei versamenti contributivi dell’imprenditore agricolo e dei propri dipendenti nei settori maggiormente colpiti rappresenta una boccata di ossigeno indispensabile per sostenere competitività ed occupazione nelle campagne”. Rimane anche da definire costi e tassazioni del lavoro.

“Ma serve anche una radicale semplificazione del voucher agricolo”, ha aggiunto Prandini “che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà”. Lo scenario economico e produttivo rimane incerto e su questo punto Coldiretti ha ricordato come la tutela del Made in Italy rimane una priorità. “In un momento difficile per l’economia”, ha continuato Prandini, “dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. In tale ottica”, ha insistito l’esponente di Coldiretti, “è positiva la storica apertura dell’Unione Europea nella nuova Strategia Farm to Fork nell’ambito del Green New Deal all’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro a livello europeo ma l’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa completando le lacune ancora presenti nella legislazione nazionale con l’estensione dell’obbligo ai salumi”.

Nei progetti presentati è stato dato un particolare spazio agli investimenti per collegarsi ai mercati esteri. “Sull’export va promosso un piano straordinario di internazionalizzazione con la creazione di nuovi canali e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy e per la stessa Italia, a partire da quei paesi dai quali i flussi turistici sono storicamente più consistenti”, ha proposto Coldiretti, “Serve poi recuperare i ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Una mancanza che ogni anno”, ha denunciato Prandini, “rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export e una “bolletta logistica” più pesante per la movimentazione delle merci”. Mancate riforme e ritardi sono la palla al piede che bloccano riforme e sviluppo rendendo, un problema che appare ogni anno più difficile da superare. Tanto che Coldiretti parla di “insostenibili ritardi” che “riguardano anche le infrastrutture telematiche”, ha osservato Prandini, “Occorre che la fibra e tutti i servizi connessi cessino di essere uno slogan e siano portati nelle aree rurali nell’arco di qualche mese e messi a disposizione degli imprenditori agricoli per poter usufruire di tutta la tecnologia dell’agricoltura 4.0 che andremo ad offrire loro”. Il futuro per Coldiretti è negli investimenti per l’innovazione.

“Investire in tecnologie è fondamentale per il rilancio del Paese in un’ottica di economia circolare”, ha sottolineato Prandini, “nel settore della chimica verde alla valorizzazione di allevamenti e foreste per la produzione di biometano e biogas, ma anche per affrontare un’altra emergenza per le campagne italiane, il cambiamento climatico che ogni anno presenta un conto di miliardi”.

“Per lo sviluppo sostenibile dell’Italia come Coldiretti”, ha ricordato Prandini, “abbiamo ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti la messa in cantiere di una rete di circa mille laghetti nelle zone di media montagna da realizzare senza cemento e da utilizzare per la raccolta dell’acqua da distribuire in modo razionale in primis ai cittadini, quindi all’industria e all’agricoltura.

Un progetto”, ha concludo Ettore Prandini “che può e deve essere sostenuto a livello nazionale e regionale, al pari del piano per lo sviluppo della zootecnia al Sud con una linea vitelli-vacche da latte e carne 100% Made in Italy che porterebbe nuove opportunità occupazionali”.

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