La Corte d’Appello del Nono Circuito ha dato ragione al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, autorizzandolo a schierare la Guardia Nazionale a Los Angeles per contenere le proteste legate ai recenti raid anti-migranti. La decisione ribalta il verdetto di primo grado che aveva giudicato “illegale” l’intervento del presidente, avvenuto senza il consenso del governatore della California, Gavin Newsom. Secondo i giudici federali, “è probabile che il presidente abbia esercitato legalmente la sua autorità statutaria” nel federalizzare il controllo della Guardia Nazionale, anche in assenza di una comunicazione preventiva al governo statale. Il collegio, composto da tre membri – due dei quali nominati dallo stesso Trump – ha sottolineato che il governatore non ha potere di veto su un ordine presidenziale in materia di sicurezza nazionale. Trump ha esultato su Truth definendo la sentenza “una grande vittoria per l’America” e ha attaccato Newsom, definendolo “incompetente e impreparato”. “Se le nostre città e la nostra gente hanno bisogno di protezione – ha scritto – siamo noi a garantirla, quando la polizia locale non è in grado di farlo”. Il caso ha sollevato un acceso dibattito sul potere esecutivo e sul ruolo dei governi statali in situazioni di emergenza. Secondo alcuni analisti, la sentenza potrebbe creare un precedente per future mobilitazioni militari interne, soprattutto in contesti politicamente polarizzati. Il governatore Newsom ha annunciato ricorso alla Corte Suprema, definendo la decisione “un pericoloso precedente” e promettendo di “difendere i diritti costituzionali dei cittadini californiani”.
