Dopo 13 anni di ricerche, è stata finalmente ritrovata in Ungheria, a circa 150 chilometri da Budapest, la piccola Chantal Tonello, scomparsa nel 2012 a soli 14 mesi. La notizia, tenuta riservata fino all’ultimo per motivi investigativi, è stata resa pubblica il 13 giugno 2025, segnando la conclusione di uno dei casi di sottrazione di minore più complessi degli ultimi decenni. Chantal era stata portata via dalla madre, Klaudia Ildikó Sallai, durante una vacanza in Ungheria. Da quel momento, il padre, Andrea Tonello, ha intrapreso una lunga battaglia legale per riavere sua figlia, ottenendo nel 2013 l’affidamento esclusivo e un mandato di arresto internazionale contro la madre. Tuttavia, le ricerche si sono rivelate difficili, con la donna che ha continuato a nascondersi per anni. Il ritrovamento è avvenuto grazie alla collaborazione tra la squadra mobile di Padova, il Ministero degli Esteri, l’Interpol e le autorità ungheresi. Madre e figlia sono state localizzate nell’agosto 2024 nella cittadina di Mezőtúr, ma l’identità di Chantal è stata confermata solo nei mesi successivi. La madre, oggi 38enne, è stata fermata con l’accusa di sottrazione e trattenimento illecito di minore, oltre a presunti maltrattamenti e inadempienza dell’obbligo scolastico. Attualmente, Chantal è affidata alla nonna materna, con l’obbligo di permettere i contatti con il padre. Il primo incontro tra i due, dopo quasi 14 anni, è stato un momento di grande emozione e speranza per un futuro ricongiungimento definitivo. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sottrazione internazionale di minori, un fenomeno che colpisce molte famiglie e che spesso si protrae per anni prima di trovare una soluzione. Il caso di Chantal dimostra quanto sia fondamentale la cooperazione tra le autorità internazionali per garantire la tutela dei diritti dei bambini e il rispetto delle decisioni giudiziarie.