La possibile adesione dell’Italia all’accordo con Starlink, il servizio di connessione Internet satellitare sviluppato da SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk, sta suscitando un acceso dibattito politico. Se da un lato il Vicepremier Matteo Salvini spinge affinché il governo firmi rapidamente l’intesa, Forza Italia esprime un approccio più cauto, sottolineando la necessità di una valutazione approfondita basata sull’interesse nazionale e non sull’orientamento politico del patron di SpaceX.
Entrando nello specifico, ieri il Portavoce nazionale azzurro, Raffaele Nevi, ha dichiarato ad Affaritaliani.it che la scelta di adottare Starlink non deve essere dettata dall’“emotività della politica” o da un rapporto privilegiato con Musk, ma deve basarsi esclusivamente su criteri di sicurezza nazionale e convenienza tecnologica. Nevi ha ribadito che Starlink fornisce un servizio che potrebbe essere essenziale, ma che esistono alternative da considerare attentamente prima di prendere una decisione definitiva: “Occorre valutare bene costi e benefici con assoluta serenità. Non si deve scegliere Starlink solo perché Musk è amico di qualcuno, sarebbe un grave errore. Dobbiamo assicurarci che l’accordo garantisca la sicurezza del Paese e l’efficienza del servizio”, le parole di Nevi.
L’opposizione, rappresentata in particolare dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle, non ha espresso un rifiuto categorico, ma ha sollevato dubbi sulla dipendenza da un’unica compagnia privata per un settore strategico come quello delle telecomunicazioni satellitari.
Il pressing di Salvini
Dall’altro lato Salvini si mostra determinato nel sostenere Starlink e, più in generale, l’operato di Musk: “Se Starlink connette mezzo mondo, non vedo perché la Sinistra debba dire pregiudizialmente di no solo perché è di Musk”, ha detto il leader della Lega, ribadendo che la questione non dovrebbe essere politicizzata. Salvini ha anche suggerito che un incontro tra Musk e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe “stimolante”, anche se ha precisato di non essere lui a decidere l’agenda del Capo dello Stato. L’incontro, se mai dovesse avvenire, potrebbe avere un peso simbolico significativo e influenzare la decisione dell’Italia sulla partecipazione a Starlink.
Uno degli aspetti più delicati dell’eventuale accordo con Starlink riguarda la sicurezza dei dati e la sovranità digitale dell’Italia. Affidarsi a un’infrastruttura controllata da una compagnia privata statunitense solleva interrogativi sulla protezione delle informazioni sensibili e sul grado di indipendenza tecnologica che l’Italia potrebbe mantenere.
L’alternativa dell’Unione europea
Mentre il dibattito prosegue in Italia, l’Unione europea (dopo la minaccia di Musk, poi rientrata, di ‘togliere’ Starlink a Kiev) ha ribadito di avere capacità satellitari proprie e di essere pronta a sostenere l’Ucraina attraverso il programma GovSatCom fino alla piena operatività del sistema Iris2. La Commissione europea ha quindi confermato la disponibilità dell’Ue a fornire assistenza satellitare a Kiev, evitando così una dipendenza da sistemi privati come Starlink, che sebbene efficiente, resta sotto il controllo di un’unica entità privata. Il Portavoce della Commissione per la sovranità digitale, Thomas Regnier, ha dichiarato che l’Europa ha capacità autonome in questo settore e che sta valutando il miglior modo per supportare l’Ucraina. Ma resta il problema della tempistica, con Iris2 che non sarà operativo nel breve termine, lasciando aperta la possibilità di un’integrazione con soluzioni private come Starlink.